SULLA STERILIZZAZIONE DELLA CANNULA ASPIRASALIVA MONOUSO IN PVC
Luca Martinelli
Pubblicazione 27 gennaio 2018
Premessa
Prima
del successivo impiego su altro paziente, gli strumenti riutilizzabili devono
essere assolutamente sterili per evitare il rischio d’infezione iatrogena.
Gli
strumenti monouso non vengono ricondizionati poiché non riutilizzati su altri
pazienti. In verità il nuovo regolamento sui dispositivi medici (Regolamento UE
2017/745 del 5 maggio 2017) prevede la possibilità che uno stato membro
permetta il ricondizionamento del dispositivo monouso attribuendo però a chi lo
esegue le stesse responsabilità del fabbricante. Anche le istituzioni sanitarie
che ne farebbero solo uso interno avrebbero la responsabilità di svolgere
attività che vanno dall’ingegneria inversa fino alla rintracciabilità del
dispositivo monouso ricondizionato.
Non
tutti i dispositivi monouso sono forniti in forma sterile.
Sterilizzazione
Alcuni dispositivi medici come le cannule aspira saliva
monouso in PVC vengono venduti “puliti” o “decontaminati”. In proposito sarebbe
opportuno verificare cosa intende il fabbricante per “pulito” e per
“decontaminato” e a quali criteri e parametri validabili fa riferimento nel
processo di fabbricazione e in fase di immissione sul mercato.
In alcuni casi i sacchetti venduti sono forati
per evitare la formazione di condensa che potrebbe far ossidare il filo
metallico contenuto nel del tubo in PVC della cannula stessa e per evitare il
permanere del forte odore prodotto dal PVC o dall’eventuale presenza di
solventi per la saldatura del cappuccio o collanti per il fissaggio del filo
nella cannula.
Questo
implica che, prima dell’utilizzo sul paziente, questo tipo di dispositivi
monouso debba subire il processo di sterilizzazione.
La
quasi totalità degli studi odontoiatrici è dotato di sterilizzatrice a vapore
saturo, un processo validabile e quindi sicuro per raggiungere la
sterilizzazione degli strumenti (fermo il rischio insito nella definizione stessa
di “sterile”).
Le
cannule aspira saliva monouso sono realizzate con tubo in PVC armato con un
filo metallico (solitamente in filo di ferro ramato o zincato fissato con
collante o sistema alternativo al collante affinché non fuoriesca dal tubo durante
il piegamento manuale che effettua l’operatore sanitario) per permettere una
maggiore memoria della forma che il dentista imprime alla cannula, e con
cappuccio solitamente in PVC o polietilene. Di solito il cappuccio in PVC è
saldato al tubo (non rimovibile) mediante solvente, mentre il cappuccio in
polietilene non è saldato (rimovibile) ovvero solo inserito a pressione.
Per
sua natura il PVC non resiste alle temperature impiegate per il processo di
sterilizzazione e questo a prescindere che il PVC contenga o non contenga
ftalati o altri plastificanti alternativi.
Non
esistono processi di sterilizzazione con soluzioni chimiche validati. Un’alternativa
potrebbe essere la sterilizzazione con ossido di etilene ma come noto ad essa
sono legati una innumerevole serie di problemi e di assolvimenti a obblighi tecnico
normativi, ragione per cui gli odontoiatri non adottano questo sistema.
Responsabilità
dell’odontoiatra
Fino a che ci troviamo a operare in una bocca
integra, sana, l’inserimento di una cannula aspira saliva “pulita” non dovrebbe
essere causa di particolari problemi sul paziente, fermo restando che il
fabbricante deve chiarire al professionista cosa significa “pulita” o
“decontaminata” affinché il professionista possa valutare sicuro l’impiego della
cannula aspira saliva tal quale.
D’altronde
se già lo status di “pulito” o “decontaminato” della cannula dichiarato dal
fabbricante lascia qualche perplessità a riguardo della validazione è da notare
che le cannule sono confezionate in sacchetti contenenti non meno di
cinquanta/cento pezzi. Questo significa che ogni volta che il sacchetto viene
riaperto per il prelievo di una cannula da impiegare su un nuovo paziente il
rischio percentuale della diminuzione del grado di pulizia/decontaminazione
iniziale aumenta pericolosamente.
In
un eventuale contenzioso legale l’odontoiatra, per non incorrere in gravi
responsabilità, deve riuscire a dimostrare che i dispositivi medici da esso
utilizzati nella bocca del paziente sono stati precedentemente correttamente
sterilizzati con un sistema validato. Dimostrare l’avvenuta sterilizzazione
della cannula monouso in PVC così come oggi viene fornita è piuttosto difficile
se non impossibile.
È
da sottolineare che un utilizzatore finale non ha competenze specifiche di
fabbricazione e di normativa. La presenza della marcatura CE seguita dal numero
dell’Organismo Notificato certificante gli dà fiducia che il dispositivo medico
acquistato sia conforme ai requisiti minimi di sicurezza stabiliti dalla legge.
Eventuali fraintendimenti da parte sua su tutto ciò che afferisce al
dispositivo sono quindi imputabili esclusivamente al fabbricante con eventuale
corresponsabilità dell’Organismo Notificato, nel caso in cui non abbia rilevato
inadeguatezze permettendo l’immissione sul mercato del dispositivo.
Conclusioni
Si
ipotizza che la cannula aspira saliva monouso in PVC così come ad oggi immessa
sul mercato, e così come recepita dagli operatori sanitari che la utilizzano
tal quale, rappresenti un serio rischio di infezione se impiegata in un
contesto chirurgico.
Il
fabbricante è responsabile delle
informazioni fornite in etichetta. Al contempo è responsabile dell’eventuale
omissione di informazioni necessarie a garantirne un’utilizzazione appropriata
e del tutto sicura.
L’Organismo
Notificato è responsabile
della verifica alla conformità di legge del dispositivo medico compreso quindi
anche le informazioni che il fabbricante fornisce all’utilizzatore finale.
L’utilizzatore finale (medico – odontoiatra) è responsabile limitatamente al
fatto di informarsi presso il fabbricante qualora le informazioni necessarie
atte a garantirne un’utilizzazione appropriata e del tutto sicura del
dispositivo presenti in etichetta o nelle istruzioni d’uso non siano
sufficientemente chiare o esaustive.
Se le informazioni del
fabbricante sono ambigue e non permettono di individuare immediatamente le
informazioni per un’utilizzazione sicura non si può imputare alcuna
responsabilità all’utilizzatore finale, anche in virtù del fatto che il
dispositivo reca la marcatura CE con numero dell’organismo notificato e si
trova regolarmente sul mercato.
Sulla base di quanto rilevato
nell’esercizio della propria attività l’odontoiatra è altresì responsabile di comunicare immediatamente al Ministero della
Salute qualsiasi alterazione delle caratteristiche e delle prestazioni di un
dispositivo o qualsiasi inadeguatezza nelle istruzioni per l’uso che possano
causare o che abbiano causato il decesso o il grave peggioramento delle
condizioni di salute di un paziente o di un operatore.
Bibliografia
-Direttiva 93/42/CEE del Consiglio,
del 14 giugno 1993, concernente i dispositivi medici;
-Decreto legislativo 24 febbraio 1997, n. 46. Attuazione
della direttiva 93/42/CEE, concernente i dispositivi medici;
-Direttiva 2007/47/CE
del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 settembre 2007, che modifica la
direttiva 90/385/CEE del Consiglio per il ravvicinamento delle legislazioni
degli Stati membri relative ai dispositivi medici impiantabili attivi, la
direttiva 93/42/CEE del Consiglio concernente i dispositivi medici, e la
direttiva 98/8/CE relativa all’immissione sul mercato dei biocidi (Testo
rilevante ai fini del SEE);
-Decreto legislativo
25 gennaio 2010, n. 37, Attuazione
della direttiva 2007/47/CE che modifica le direttive 90/385/CEE per il
ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative ai dispositivi
medici impiantabili attivi, 93/42/CE concernente i dispositivi medici e 98/8/CE
relativa all'immissione sul mercato dei biocidi;
- EUROPEAN COMMISSION DG
HEALTH AND CONSUMER Directorate B, Unit B2 “Cosmetics and medical devices”
- Guidance document – Classification of Medical
Devices -MEDDEV 2.4/1 rev.9;
- EUROPEAN
COMMITTEE FOR STANDARDIZATION - Dentistry - Guidance on the classification of
dental devices and accessories - PD CEN/TR 12401:2009 - CEN/TR 12401:2009 (E);
-Ministero della Salute –
Direzione generale dei farmaci e dispostivi medici – Dispositivi medici –
Aspetti regolatori e operativi – II edizione 2010;
-Medical Devices
Reporting data base search FDA – USA;
-Informazioni ufficiali fornite attraverso cataloghi, schede
prodotto, siti web e altra documentazione, di 10 fabbricanti di cannule aspira saliva
monouso in PVC dei quali omettiamo volontariamente il nominativo.
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