Luca Martinelli
Elementi di Base sulla classificazione degli
articolatori
Pubblicazione n. 25 - 27 Giugno 2013
1.L’articolatore
L’articolatore
è uno strumento meccanico che simula l’apparato scheletrico, che simula cioè il
movimento delle articolazioni temporo mandibolari (Fig. 1).
Fig. 1
Ogni parte dell’articolatore ha
un nome più o meno convenzionale, i termini più utilizzati sono indicati nella
Fig. 2, figura che fa riferimento ad un articolatore a valori medi in quanto i
più in uso nei laboratori.
Fig. 2
*Note:
Vedi pubblicazione n. 6 – Elementi di base sull’articolatore
2.Cenni storici
Le basi che porteranno all’articolatore vengono poste fra il 1750 ed
il 1805, nel 1756 troviamo il dentista tedesco Phillip Pfaff (Fig. 3) che
rileva le prime impronte in cera e cola i modelli, indispensabili per
l’esistenza dell’articolatore, ed al quale viene attribuito, senza sicurezza,
anche il bite in cera, la data viene attribuita in quanto l’opera Abhandlung von den Zaehnen des menschlinen Koerpes und deren
Krankeiten è pubblicata
proprio in quell’anno (Fig. 4).
Nel 1805 troviamo il maestro
chirurgo dentista francese Jean Baptiste Gariot che realizza il Plaster articulator
(articolatore Ante-Litteram) chiamato anche «Olied Board» (Fig. 5) in pratica
un prolungamento dei modelli su uno dei quali con le dita si realizzavano due
punti di repere semi circolari (per questo chiamato anche finger articulator).
Viene attribuita quella data in
quanto se ne trova indicazione nel trattato di Gariot Traité des maladies de la bouche (Fig.6)
Fig. 5 Fig. 6
Articolatore di cui ne vengono
realizzate diverse varianti nel corso del tempo (prende nel frattempo anche il
nome di Slab Artiuclator - Fig. 7) ed articolatore che continua ad essere
utilizzato fino nel ventesimo secolo, si trova infatti descritto da diversi
autori quali Richarson, 1860, Coles, 1876, Peezo, 1926, Essing, 1937… .
Fig. 7
Fra il 1860 ed il 1910 in America
vengono depositati oltre 40 brevetti (oltre a vari successi di articolatori non
brevettati) nel frattempo si era arrivati al Barn Door Hinge Articulator (Fig. 8) cioè ad un articolatore realizzato con la cerniera di un fienile (da li il
nome).
Fif. 8
Nel frattempo agli
articolatori vengo trovati i primi nomi come Telai, cornici antagonizzanti
(Antagonizing frames), Telai, cornici occludenti (Occluding frames),Telai,
cornici di occlusione (Occlusion frames), Antagonizzatori (Antagonizers).
Nel 1840 James Cameron
brevetta per primo un articolatore (Fig. 9).
Fig.
9
Nel 1850, con Tomas W. Evanz,
arriviamo al secondo brevetto per un articolatore che è poi forse quello più
conosciuto al mondo, l’occlusore (Fig. 10).
Fig. 10
Il mondo
degli articolatori esplode e si popola di numerosi modelli, alcuni parecchio
fantasiosi, di cui possiamo vederne una panoramica sull’interessantissimo sito della UTH HEALT - School of dentistry - University of Texsas dove vengono indicate date del brevetto o
dell’idea e nomi degli ideatori e dove vengono mostrati gli articolatori da
diverse angolazioni o particolari di essi.
Breve panoramica fotografica di alcuni
articolatori del passato
3.La classificazione degli articolatori
Gli articolatori sono divisi in categorie e classi per distinguerne
caratteristiche principali e funzionamento.
3.1 Categorie Arcon e non
Arcon (ARCON - Acronimo che sta
per: ARticulator CONdyle (termine coniato da Bengstrom nel 1950)
La
prima suddivisione è in due categorie ed è effettuata in base al tipo di
giunzione dell’asse cerniera.
Questa giunzione può
avere geometrie e posizioni diverse a seconda del tipo di articolatore e a
seconda del fabbricante.
In base a questo gli
articolatori sono divisi in due grandi famiglie:
ARCON e NON ARCON.
3.2 Articolatori
ARCON
Gli articolatori tipo ARCON
hanno il condilo sulle branche montanti dell’articolatore (1-Fig.11) e la fossa
glenoidea, nell’articolatore chiamata scatola condilare, sulla branca superiore
(2-Fig. 11).
Fig. 11
Le due parti sono separabili.
3.3 Articolatori NON ARCON
Gli articolatori NON ARCON
hanno invece il condilo sulle branche superiori, praticamente il prolungamento
del suo asse cerniera (1-Fig. 12), mentre la scatola condilare è posta sulle
branche montanti (2-Fig. 12).
Fig. 12
Generalmente le due parti
non sono separabili anche se oggi in commercio si può trovare qualche
articolatore a valori medi non arcon con le brache separabili.
4.Classi e sottoclassi
Gli
articolatori si suddividono a sua volta in classi e sotto classi.
Esistono almeno una decina di
classificazioni diverse che si basano sulla tipologia dell’articolatore, oppure
sulla teoria occlusale od ancora in relazione al tipo di registrazioni ecc., quella
maggiormente maggiormente condivisa è la classificazione secondo Heartwell.
4.1Classificazione basata sulle funzioni
Class I. A simple
holding instrument capable of accepting a single static registration. Vertical
motion is possible.
Class II. An
instrument that permits horizontal as well as vertical motion but does not
orient the motion to the temporomandibular joints.
Class III. An
instrument that simulates condylar pathways by using averages or mechanical
equivalents for all or part of the motion. These instruments allow for
orientation of the cast relative to the joints and may be arcon or nonarcon
instruments. (Arcon articulator - An articulator that maintains anatomic
guidelines by the use of condylar analogs in the mandibular element and fossa
assemblies in the maxillary element.)
Class IV. An instrument that will accept three dimensional dynamic
registrations. These instruments allow for orientation of the cast to the
temporomandibular joints and replication of all mandibular movements.
Si potrebbe
così riassumere:
I classe: occlusori;
II classe: articolatori a valore medio;
III Classe: Articolatori a valori medi adattabili a valori semiregolabili (semindividuali);
IV Classe: Articolatori a valori individuali.
II classe: articolatori a valore medio;
III Classe: Articolatori a valori medi adattabili a valori semiregolabili (semindividuali);
IV Classe: Articolatori a valori individuali.
4.2Classificazione basata sulle teorie occlusali
Ad esempio:
1. Bonwill, 1858, Triangular theory
of occlusion
2. Balkwill, 1866, Translating jaw
moved medially
3. Von Spee, 1890, Occlusal plane
of teeth follow a curve
|
4. Snow, 1899, Facebow
5. Christensen, 1901, Opening of
posterior teeth in protrusion
6. Bennett, 1908, Immediate side
shift
7. Gysi, 1910, Demonstrated use of
incisal guide pin. One of the first to allow for side shift
8. Monson, 1916, Spherical theory of
occlusion
9. Hall, 1918, Conical theory
10.Hanau, 1921, Rocking chair
denture occlusion
11.Stanbury, 1929, Positional
records Tripod
12.Meyer, 30's, Chew in technique
13.Avery Brothers, 1930, Anti-Monson
Reverse curve of Wilson
14.Pleasure, 1930, Anti-Monson
except 2nd molars in balance
15.PMS, 20's, Eliminate balance,
Incisal guidance important, Long centric
16.Gnathology, 20's, Pantograph,
need to reproduce mandibular movements
17.Page, 1950, Transographics. Page
is dead and so is Transographics
18.Gelb, 1970, Cranial Orthopedics.
The condyles assume a certain shape based on mandibular movements
4.3Classificazione
basata sul tipo di registrazioni utilizzate per la programmazione dell’articolatore
- Inter Occlusal Record Adjustment
- Graphic record adjustment
- Hinge Axis location for adjusting articulator
- Ecc.
4.4Altre classificazioni fra cui citiamo brevemente
Gillis (1926), Boucher
(1934) and Kingery (1934)
Beck’s (1962)
Posselt’s (1968)
Thomas (1973)
Riliani (1980)
Weinberg (1963)
Sharry (1974)
5.La classificazione secondo Heartwell
Abbiamo
accennato che è la classificazione a cui si fa maggiormente riferimento,
vediamone le sue classi e sotto classi (Fig. 13).
Fig. 13
1^ Classe
Articolatori a valori individuali (Fig.14)
Detti
anche quattrodimensionali perché
registrano anche il fattore tempo del movimento di Bennet.
Caratteristiche:
>
completamente regolabile su valori individuali.
>
Permettono di riprodurre sui tre piani dello spazio i movimenti mandibolari
che, col pantografo, vengono registrati in tutto il loro svolgimento.
>
rispettano il movimento di Bennet sia per la direzione che per il suo
svolgimento temporale (articolatori quattrodimensionali).
>
Vengono principalmente impiegati nelle riabilitazioni occlusali complete ed in
sede diagnostica; non trovano a tutt’oggi larghi consensi a causa dell'elevato
costo dell’articolatore e degli strumenti necessari in studio per il rilevamento
dei dati sul paziente indispensabili per la programmazione di questo, il loro
utilizzo richiede inoltre notevole esperienza da parte degli operatori.
>
Permette di regolare:
-
1) la distanza intercondilare;
-
2) l'angolo dell'eminenza;
-
3) la curvatura del tragitto compiuto dai
condili;
-
4) la direzione del Bennet ovvero la direzione
assunta dal condilo ruotante durante la lateralità;
-
5) il tempo relativo al movimento di Bennet: lo
spostamento laterale immediato, viene espresso in millimetri; lo spostamento
laterale progressivo è espresso in gradi rispetto al piano sagittale che
attraversa il punto in cui inizia il Bennet progressivo.
L'area
anteriore dell'articolatore rappresenta la guida incisiva e su di essa è
necessario eseguire le seguenti regolazioni:
1)
la dimensione verticale;
2)
l'overbite e l'overjet espressi in millimetri;
Gli
articolatori a valori individuali necessitano per la loro programmazione sia
dell'arco facciale cinematico che del pantografo.
Fig. 14
Articolatori 2^ classe
1^ Sottoclasse
Occlusori (Fig. 15)
Caratteristiche:
>
Eseguono esclusivamente il movimento di rotazione dell’asse cerniera
(occlusione);
>
I modelli vengono messi senza riferimento ai piani;
>
Non permettono il trasferimento della dimensione verticale (non hanno asta
incisiva);
>
Dovrebbero essere utilizzati solo per controlli ad esempio relativi all’intercuspidazione;
in ogni caso non per la costruzione di un dispositivo medico su misura.
>Esistono
anche alcuni occlusori, come quello rappresentato nella foto, che hanno una
vite che permette la regolazione della dimensione verticale.
Fig. 15
Articolatori a valori medi (Fig. 16)
Caratteristiche:
>
Presenta Tragitti condilari con angolazioni ottenute dalla media statistica dei
valori rilevati su un significativo campione di soggetti.
>
Simula i movimenti dell’ A.T.M. con angolo di eminenza fisso che può variare, a
seconda del fabbricante, più o meno da 30° a 40°circa.
>
E’ munito di asta incisiva per la regolazione della dimensione verticale;
>
E’ impiegato per la costruzione di dispositivi medici su misura;
>
Alcuni modelli possono accogliere la registrazione fatta con l’arco facciale
per il trasferimento del modello superiore.
Fig. 16
Articolatori
2^ classe
2^ Sottoclasse
Articolatori particolari (Fig. 17)
Caratteristiche:
Sono
articolatori detti anche “arbitrari” progettati per specifiche teorie
d’occlusione o per specifiche tecniche.
Di
questi alcuni fanno riferimento alla “teoria della sfera” di Monson (che
afferma che tutti i prolungamenti degli assi dei denti hanno un punto di
origine situato a livello dell’osso etmoide).
Abbandonata
in passato, la calotta secondo la teoria sferica di Monson, negli ultimi anni
ha visto una reintroduzione, in
particolare grazie alla teoria “Neuromuscolare” di Bernard Jankelson, e
sostenuta ad esempio da Piero Silvestrini che la utilizza negli articolatori
bloccati in posizione di solo movimento asse cerniera.
E’
il caso ad esempio del “Terminus” che viene utilizzato per la realizzazione di
protesi secondo la “Teoria Neuromuscolare” (Bernard Jankelson) e progettato appositamente per
questa teoria.
Fig. 17
Articolatori 2^ classe
3^ Sottoclasse
Articolatori a valori semi individuali (Fig. 18)
Caratteristiche:
Detti
anche tridimensionali (semi regolabili)
> presentano tragitti condilari adattabili alle caratteristiche
anatomiche del paziente;
>
permettono di tenere conto dell'angolo dell'eminenza del paziente;
>
Per il trasferimento dei modelli è necessario l'arco facciale cinematico, vengono tuttavia utilizzati anche archi
facciali arbitrari, cere articolari.
Fig. 18
Articolatori 2^ classe
4^ Sottoclasse
Articolatori specificatamente progettati
per sola protesi mobile (Fig. 19)
Caratteristiche:
>Alcuni
di questi sono stati fabbricati per poter costruire dispositivi medici su
misura secondo specifiche teorie.
Fig. 19
Attenzione:
alcune
di queste foto sono foto pubblicate sul web; chiunque ritenga di avere
diritto per opporsi all’uso lo comunichi, le foto saranno immediatamente
rimosse.
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