domenica 8 settembre 2013

29 CENNI SULLA CLASSIFICAZIONE NAZIONALE DEI DISPOSITIVI MEDICI (CND)


Luca Martinelli 

Indicazioni di base sulla banca dati e repertorio dispositivi medici

Pubblicazione nr. 29 – 08 Settembre 2013

Premessa
Per i dispositivi medici non esiste una identificazione univoca, non possiedono cioè una codifica, una classificazione capace a consentirne un riconoscimento univoco sul territorio nazionale, cosa che non accade ad esempio invece ai farmaci che, in quanto soggetti ad autorizzazione Ministeriale per l’immissione in commercio, hanno una identificazione precisa ed univoca addirittura anche sul prezzo.

I dispositivi medici non sono infatti soggetti al rilascio di una autorizzazione al commercio da parte del Ministero della Salute ma soggetti semplicemente a registrazione, così  risultano sprovvisti di un codice che identifica il prodotto, è il fabbricante che attribuisce direttamente, al dispositivo medico, un proprio codice (REF).

Se questo non rappresenta un problema ne per i fabbricanti ne per i commercianti ne per gli utilizzatori finali, lo rappresenta invece per il Ministero della Salute nel momento in cui deve tenere sotto controllo, così come fa per i farmaci, i Dispositivi Medici.

Perché la CND
Per poter, diciamo così, consentire una gestione sanitaria (anche relativa alla spesa economica del Servizio Sanitario Nazionale) dei problemi legati all’uso dei dispositivi medici, viene costituita la Classificazione Nazionale Dispositivi Medici, classificazione destinata ad essere utilizzata in tutte le attività attinenti alla commercializzazione dei dispositivi medici sul territorio nazionale e alle attività di sorveglianza, vigilanza e certificazione da parte delle autorità competenti e degli organismi notificati; lo scopo è quello di identificare in classi e sottoclassi omogenee tutti i dispositivi medici.

Non nasce con lo scopo di codificare in modo univoco il singolo prodotto commerciale o la singola confezione, perché per tale scopo è più indicato il codice prodotto attribuito dal fabbricante o dal fornitore, ma l’abbinamento di questi due codici (CND e Fabbricante) permette di riconoscere ogni confezione in modo univoco sul territorio nazionale, permettendo sia di rintracciare i prodotti in caso di segnalazioni di incidenti, sia di attivare i flussi informativi della spesa.

Considerando che si stima che in Italia vi siano sul mercato non meno di 400.000 tipologie diverse di dispositivi medici diviene abbastanza comprensibile questa necessità.

In conclusione gli obiettivi che si prefigge la CND originano dalla necessità di trasferire sui dispositivi medici un processo metodologico e attuativo simile a quello dei farmaci, in modo tale da avere una classificazione razionale e di realizzare un linguaggio omogeneo fra quei soggetti che gestiscono il settore.

La Classificazione ha rappresentato il primo passo per la realizzazione del  Repertorio dei Dispositivi medici di fatto l’iscrizione al Repertorio Dispositivi Medici (RDM) ha perso la sua obbligatorietà per i fabbricanti (si ricorda che quando fu istituito il RDM l’iscrizione era obbligatoria, per poter vendere alle strutture pubbliche, ma che ad oggi, dopo varie vicissitudini, non lo è più) ma l’indicazione della classe CND di appartenenza del dispositivo medico rimane un requisito richiesto all’atto della registrazione nella banca dati, dei dispositivi medici.

La CND
La classificazione così come strutturata, è stata partorita dal legislatore sulla base delle indicazioni ricevute da un gruppo di esperti i quali hanno ritenuto che i sistemi internazionali di classificazione, già esistenti e riconosciuti, non permettessero di raggruppare i dispositivi in categorie omogenee di prodotti, ovvero in categorie di dispositivi destinati ad effettuare un intervento diagnostico o terapeutico simile.

La CND suddivide i dispositivi medici in categorie, gruppi e tipologie di cui non entriamo adesso nel merito rimandando ad una documentazione maggiormente esaustiva alla quale si può arrivare attraverso i link che indicheremo più avanti.

Sulla CND il  Ministero dice:
il poter disporre di un tale tipo di classificazione ha offerto dei vantaggi notevoli quale quello di poter scambiare informazioni, con un linguaggio comune, tra tutti i soggetti che si occupano o gestiscono il settore dei dispositivi medici.  Inoltre ha consentito di monitorare in maniera più efficace sia il consumo che l’uso dei dispositivi nonché permetterà una migliore valutazione degli incidenti comparativamente per singole tipologie nell’ambito della vigilanza. In prospettiva facilita e rende più trasparenti i processi d’acquisto da parte del Sistema sanitario nazionale in quanto permette la definizione di prezzi di riferimento per classi e sottoclassi omogenee. 

Attribuzione e struttura del codice
Al fine di permettere una corretta attribuzione del numero CND la Direzione Generale dei Dispositivi Medici, del Servizio Farmaceutico e della Sicurezza delle Cure ha messo a disposizione  due documenti esplicativi per l’individuazione delle tipologie terminali della CND:
il primo -  descrive le caratteristiche dei dispositivi medici rientranti nella medesima classificazione;
il secondo - è costituito dall’ elenco di specifiche tipologie di dispositivi medici rientranti nella medesima classificazione, individuati con termini sinonimi per indicare il dispositivo stesso o comunemente usati nel mercato in modo alternativo alla terminologia ufficiale (correlata alla descrizione presente nella CND) così da facilitare l’utente, in fase di ricerca, o di collocazione del dispositivo di interesse.
Per passare subito ad un esempio pratico, una pinza per estrazioni dentarie avrà il seguente codice CND:
Categoria: L – Strumentario chirurgico pluriuso o riusabile;
Gruppo: L15 – Strumentario per odontostomatologia;
Tipologia: L1503 – Pinze per odontostomatologia - il sottocodice (progressivo)  01 finale sta per pinze per estrazione dentale.
Il codice CND di una pinza per estrazione dentaria è quindi: L150301.
Fatte queste brevi premesse non rimane che armarsi di pazienza e consultare la documentazione ufficiale per poter attribuire correttamente, o verificare, il codice CND di un dispositivo medico.

Si consiglia di leggere:

Indicazioni del Ministero della Salute:





E, per individuare facilmente il codice CND, consultare: 



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