Luca Martinelli
Gommini per la lucidatura nella conservativa estetica: quale gommino scegliere?
1 GOMMINI PER LUCIDATURA NELLA CONSERVATIVA ESTETICA: QUALE GOMMINO SCEGLIERE?
1.1 Premessa
Le ricostruzioni con materiali estetici sono ormai diventate predominanti
su tutte le altre tipologie e tecniche di ricostruzioni del tessuto dentale
mancante.
Come per gli strumenti dentali manuali anche per le frese ciò che più di
tutti conta è l’esperienza e la competenza dell’odontoiatra.
Riguardo gli strumenti rotanti si è detto molto, si sono forse spese poche
parole sui gommini per lucidatura che risultano di fondamentale importanza per
una riuscita estetica finale e per una durata soddisfacente, del restauro, per
il dentista e per il paziente.
In questo caso risulta particolarmente critica la qualità del gommino.
Non bastano le capacità dell’odontoiatra, ci vogliono delle caratteristiche
particolari e garantite, che potrebbero avere anche un costo ma che in termini
di risultato sono determinanti.
È importante sottolineare che esiste una differenza di caratteristiche
costruttive fra i gommini dei vari fabbricanti e che le differenze non sono
solo nelle specifiche generali ma soprattutto nella composizione della mescola,
che in alcuni casi può fare veramente la differenza: sia in termini operativi,
sia economici.
Si pensi ad esempio ai gommini diamantati utilizzati per la lucidatura
della porcellana, zirconio, leghe vili ecc., diamantati prevalentemente nella
loro superficie, o poco più giù, rispetto ai gommini che invece sono costruiti
con pasta integralmente diamantata.
Ci sono addirittura differenze di percentuale di diamante inserite
all’interno della mescola.
Alcune aziende producono una mescola “a saturazione”, cioè la gomma
contiene una diamantatura massima possibile che la mescola stessa può
accettare.
Con un gommino “integrale” non si rischia di rimanere a metà con il lavoro,
la grana del gommino diamantato superficialmente scompare perché il gommino è
stato ad esempio già utilizzato in precedenza e si deve sostituire mentre si
opera sul paziente, e ultimo ma non ultimo si risparmia anche in termini
economici poiché lo si può veramente utilizzare fino alla fine e si evita di
passare la pasta diamantata.
Facendo un esempio pratico con un gommino diamantato standard (vale a dire
mescola in silicone e diamante solo nella parte superficiale con una
percentuale di 70% diamante e 30% corindone) si riescono a lavorare circa 3/6
otturazioni mentre con un gommino “integrale a saturazione” si arriva fino ad
almeno 10/14, la convenienza diviene così più evidente.
A questo va sottolineato, come citato poco fa, che i gommini standard in commercio
contengono al massimo circa il 70% di diamante mentre il restante 30% è
corindone e sono solo intrisi nel diamante in superficie.
Solo pochi gommini, che non hanno neppure costi superiori, contengono il
100% di diamante a saturazione e la differenza nell’uso e nel risultato è
evidentissima.
Se si considera poi che per praticità questi gommini vengono molto spesso
utilizzati anche per lucidare l’amalgama, che ne accelera il consumo,
l’importanza della diamantatura integrale è ancora più importante e ancora più
comprensibile.
Nei gommini per lucidare resine e compositi, che contengono invece
corindone, questa differenza, lavorando, la si nota meno se non si tiene il
conto delle otturazioni/ricostruzioni che si riescono a fare con lo stesso
gommino.
In alcuni casi infatti gommini con mescola standard permettono di fare al
massimo circa 4 otturazioni mentre i gommini con mescola a saturazione riescono
ad arrivare fino a ben 15 otturazioni.
Un altro aspetto qualitativo molto importante che non viene mai esposto o
preso in considerazione è la tornitura in asse delle punte.
Le punte in gomma devono essere messe in asse al gambo mediante un processo
di tornitura, questa operazione, se non viene condotta con estrema precisione,
potrebbe causare una rotazione fuori asse di un gommino durante una
ricostruzione, o durante la lucidatura di un manufatto protesico, con la
possibilità che si verifichi un danno alla parte che si sta lavorando e senza
che se ne comprenda il motivo reale.
Altro aspetto da non sottovalutare è quello della sicurezza.
È opportuno scegliere gommini fabbricati in maniera tale da garantire al
100% che il gommino non si rompa durante l’utilizzo, evitando così che possa
cadere nella bocca del paziente o, peggio ancora, che il perno rovini il lavoro
del dentista.
Esistono in commercio gommini sovrastampati su un mandrino in ottone con
una mescola studiata affinché venga garantito un incollaggio chimico tra gomma
e metallo, oltre che fisico.
Si è infatti notato che i gambi in
acciaio subiscono più facilmente il distacco della testa, questo comporta non
solo una perdita economica, specie se si tratta di gommini diamantati, ma anche
un rischio rilevante mentre si lavora.
2 Il punto sulla qualità e
sull’aspetto economico; un aspetto imprescindibile
Per quanto possa apparire un argomento scontato, la qualità ed il prezzo
rimangono invariati nella loro importanza nel corso dei secoli.
Tuttavia cadiamo spesso nella trappola del prezzo senza valutare
attentamente anche la qualità oggettiva del prodotto, questo non solo provoca
nel breve-medio termine una perdita economica, ma rischia di compromettere la
qualità di vita del lavoro quotidiano, la qualità stessa del lavoro ed in alcuni casi quella sicurezza minima necessaria nello svolgimento delle operazioni sul paziente.
Un altro aspetto che è il caso di ricordare è l'aspetto legale; infatti in caso di contenzioso il poter dimostrare di avere utilizzato sul paziente dispositivi di qualità alta, cioè dispositivi che in quel momento rappresentano il massimo dello stato dell'arte e che sono regolarmente reperibili sul mercato, assume particolare importanza e gioca assolutamente sempre in proprio vantaggio.
2.1 Il concetto di qualità
La bellezza è negli occhi di colui
che guarda, questa
frase attribuita a diversi filosofi ha il suo valore la dove il soggetto è una
persona che ci piace, un opera d’arte ecc. .
Ma cos’è la qualità quando ci riferiamo ad un prodotto?
La qualità è il Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti.
Possiamo eventualmente utilizzare termini riferiti alla qualità come
scarsa, buona, o eccellente, intrinseco sta invece a significare che è presente
in qualcosa come caratteristica principale.
2.2 Vediamo adesso
cosa si intende per caratteristica e requisito.
La caratteristica è un elemento distintivo e può
essere intrinseca o assegnata, può essere qualitativa o quantitativa.
Esistono vari tipi di
caratteristiche, fra cui citiamo quelle
- fisiche (Es.
meccaniche, elettriche, chimiche o biologiche);
- sensoriali (Es.
relative a: odore, tatto, gusto, vista, udito);
- comportamentali (Es.:
cortesia, onestà, veridicità);
- temporali (Es.
puntualità, affidabilità, disponibilità);
- ergonomiche (Es.
caratteristiche fisiologiche o riferite alla sicurezza delle persone);
- funzionali (per
esempio: la velocità massima di un aereo )
Il requisito è una esigenza
od un aspettativa che può essere espressa, generalmente implicita o cogente.
Potremmo concludere dicendo che acquistare un prodotto di qualità consiste
nell’essere coscienti che stiamo spendendo soldi per un prodotto che ha delle
caratteristiche a noi note, cioè che quel prodotto, a quel prezzo, può
garantirci oggettivamente quelle caratteristiche che abbiamo ritenuto idonee al
nostro fabbisogno.
2.3 Il concetto economico di “spesa
intelligente”
Senza fare troppe disquisizioni è sufficiente leggere una citazione di John
Ruskin che espone molto chiaramente le ragioni dello spendere bene.
Non è saggio pagare troppo, ma è
peggio pagare troppo poco.
Quando paghi troppo, tu perdi un po’
di denaro… questo è tutto.
Quando tu paghi troppo poco, tu a
volte perdi tutto perché quello che hai comprato non è in grado di servire a
ciò per cui è stato comprato.
La legge comune del bilancio economico
vieta di comprare poco ed ottenere molto… questo non si può fare.
Se tu tratti con chi ti offre il
prezzo più basso è meglio che tu calcoli qualcosa per il rischio che corri.
E se tu consideri questo, avrai di
che pagarti qualcosa di meglio!
(John Ruskin)
3 Gli strumenti utilizzati per la
rifinitura e lucidatura dei restauri adesivi
Per quanto superfluo è opportuno ricordare che, a seconda del materiale
utilizzato nel restauro, a seconda della condizione del tessuto del dente, a
seconda della tecnica operativa utilizzata e del modo di scegliere e applicare
il colore, si possono ottenere risultati diversi, così come impiegare più o
meno strumenti di quelli che andremo ad indicare come esempio.
A titolo esemplificativo ma non esaustivo, gli strumenti generalmente
utilizzati per rifinire e lucidare le ricostruzioni estetiche sono:
-
Fresa multilama (12 lame) oppure Fresa
diamantata (30-40 μm), per rimuovere gli eccessi più grossolani
(generalmente in carburo di tungsteno);
-
Gommini abrasivi in silicone ad abrasività
controllata;
-
Gommini in corindone (grane grossa, media,
fine ed extra fine);
-
Dischetti abrasivi flessibili, medio e fine,
negli spazi interprossimali e sulle creste marginali;
-
Strisce abrasive in sequenza sui margini
interprossimali cervicali;
-
Spazzolini in silicone con setole impregnate
per lucidare i solchi e le fossette;
-
Spazzolino di pelo di capra morbido con pasta
abrasiva di 3μm prima e poi di 1 μm
a secco;
-
Feltrino e pasta all’ossido di alluminio
Si ricorda anche l’impiego di strumenti manuali come ad esempio scaler e/o
curettes, per eliminare i debordi marginali, e filo interdentale.
Le otturazioni in composito, una volta terminata la fase di modellazione e
quindi polimerizzazione, necessitano di una lucidatura finale, lucidatura che
conferisce alla ricostruzione od otturazione non solo proprietà estetiche ma
anche aumentate capacità di resistenza specie agli agenti esterni.
Non è semplice ottenere delle superfici ben levigate sui restauri in resina
composita e questo è dovuto sia alla quantità di materiale impiegato nella
ricostruzione sia al fatto che non vi è mai una polimerizzazione al 100% del
materiale applicato.
Va da sé che, a parità di strumento rotante per lucidatura, otterremo
lucidature finali diverse a seconda del tipo di composito utilizzato (Es.
compositi con particelle di dimensioni minori ad una altro risultano migliori
anche nella lucidatura) tuttavia rimane di fondamentale importanza la qualità
del rotante.
In proposito ricordiamo che, ad esempio, l’impiego di frese al tungsteno
hanno dimostrato un’efficacia maggiore rispetto a quelle diamantate anche se in
ultima analisi è sempre l’esperienza dell’odontoiatra a fare la differenza.
I gommini ricoprono un ruolo di rilievo, molto più di quello che può
apparire, trattiamo quindi di questi perché meritano un discorso a parte
rispetto a tutto il panorama delle frese.
3.1 Le tecniche ricostruttive
Non ne parleremo, ricordiamo solo che sono molte e spesso diverse fra di
esse, possiamo invece dire che oggi la tendenza è a terminare il più
velocemente possibile il lavoro, anche per abbattere i costi di studio, ad
esempio la lucidatura finale delle ricostruzioni estetiche in composito/resina
viene spesso delegata a qualche passaggio dei gommini e da qui si capisce
l’importanza della qualità del gommino.
4 Gli strumenti utilizzati per la
rifinitura e lucidatura della porcellana, zirconio, leghe vili.
Lo stato dell’arte è talmente consolidato che vale la pena di ricordare
solamente che quando si arriva all’impiego dei lucidanti si utilizzano da due a
quattro gommini con tipologie di grane diverse.
5 Forme e impiego
I gommini sono fabbricati in varie forme (Fig. 1) e varie tipologia di
grana nonché diversi materiali, abbiamo gommini “duri” che garantiscono una
maggior durata ma sono scarsamente adattabili all’anatomia del dente, gommini
con “legame” morbido che concedono invece una maggiore flessibilità,
caratteristica quest’ultima che riduce anche al minimo la possibilità di
distruggere la macro geografia di superficie (lobi, solchi) e la micro
geografia di superficie (tessitura) della
forma eseguita.
Fig.1
Esempio di alcune
forme
Ogni forma è fatta per un
preciso impiego (Fig. 3 - Tabella forme-impiego).
Possono essere riutilizzabili o monouso; generalmente quelli riutilizzabili
hanno il gambo metallico (Fig. 2) mentre quelli monouso hanno il gambo in
polimero rinforzato.
Sono sterilizzabili fino a 140° (si ricorda a seconda della mescola
utilizzata, sono sterilizzabili da 120 a 140°C).
Per la costruzione del gambo esistono
norme tecniche di riferimento: la norma UNIENISO 1797-1 – Odontoiatria – Gambi per strumenti dentali rotanti - gambi di metallo;
la norma UNIENISO 1797-2- Strumenti dentali rotanti - Gambi - Gambi di
materia plastica; la norma UNIENISO 1797-3 - Odontoiatria - Gambi
per strumenti dentali rotanti - Parte 3: Gambi di ceramica.
Fig. 2
Gambo in ottone
Fig. 3
Tabella forme-impiego
6 La testa del gommino
Un gommino di qualità deve risultare un dispositivo di rifinitura e
lucidatura con un potere abrasivo adeguato ai materiali da lavorare, un’
elevata elasticità della matrice, un’ottima resistenza meccanica, durabilità e
un grado di sicurezza atto a minimizzare e ridurre i rischi.
La particolarità che rende un gommino efficiente è il tipo di mescola
(matrice elastomerica abrasiva) con cui esso è costituito ed il tipo di grana.
Un gommino per lucidare ricostruzioni in composito/resina solitamente è
composto in silicone o in altri tipi di gomma più dura.
Il gommino in silicone trova una certa difficoltà nello svolgere
efficacemente il suo compito e lascia sempre un alone da eliminare
successivamente il suo impiego.
Di positivo ha il fatto di essere adattabile alla superficie da trattare.
Di positivo ha il fatto di essere adattabile alla superficie da trattare.
Il gommino in gomma dura ha invece una grande capacità sia di sgrossatura
sia di lucidatura, con un ciclo di vita nettamente maggiore rispetto a quello
morbido.
La scelta della tipologia di grana è quindi fondamentale per il tipo di operazione che si dovrà eseguire.
La scelta della tipologia di grana è quindi fondamentale per il tipo di operazione che si dovrà eseguire.
Un gommino di tipo universale (cioè per lucidare indistintamente
porcellana, zirconio, cromocobalto, leghe vili in generale ecc.) è composto con
una mescola contenente diamante.
In commercio troviamo gommini, come accennavamo in precedenza, con mescole
contenenti il 70% di diamante e 30% corindone.
Ci sono poi gommini contenenti il 100% (diamantati a saturazione) di
diamante specie se poi si considera una scarsissima differenza di costo di
acquisto.
Ricordiamo che spesso questo gommino è impiegato anche per le amalgame.
È importante accertarsi anche dell’effettiva messa in asse dei gommini.
In pratica si deve essere “bravi” compratori senza farsi convincere da
marchi più o meno famosi, dalle abitudini o dalla pigrizia; a prezzi pressoché
identici si possono acquistare prodotti migliori.
6.1 La grana
Vediamo un esempio di gommini in gomma dura con corindone come abrasivo, utile
per la lucidatura del composito.
In genere sono realizzati in quattro grane abrasive/lucidanti diverse (Fig.
4):
-
grossa e
media, per la sgrossatura;
-
fine, per la
lucidatura, extra fine per la lucidatura a specchio.
Fig. 4
Esempio di alcune
tipologie di grana - gommini per composito/resine
I gommini universali
(lucidatura di porcellana, zirconio, cromocobalto ecc.) contengono diamante ed
in genere sono realizzati in quattro grane abrasive/lucidanti diverse (Fig. 5):
-
grossa e
media, per la sgrossatura;
-
fine, per la
lucidatura, extra fine per la lucidatura a specchio.
Si noti che i gommini diamantati vengono
utilizzati anche nelle ricostruzioni estetiche in composito, come la
ricostruzione estetica di una V classe estesa, con risultati eccellenti in
particolare per la conservazione del margine gengivale, per la facilità e
rapidità di utilizzo e per l’eccellente risultato estetico.
Fig. 5
Esempio di alcune
tipologie di grana - gommini per porcellana, zirconio,
cromocobalto ecc.
7 Quale gommino scegliere?
I fabbricanti apparenti, cioè quelli che figurano in etichetta, sono
veramente molti, pochi sono i fabbricanti reali, cioè quelli che fabbricano
realmente i gommini per sé e/o per marchi privati, e di questi ancora meno sono
gommini di qualità.
Vi sono molti prodotti che concorrono ad ottenere un risultato finale
ottimale, alla fine quello che conta è ottenere un risultato che sia idoneo per
il paziente ed accettabile in termini di tempo impiegato e costi da parte del
dentista.
7.1 Composito / Resine
L’utilizzo di gommini al corindone risulta sicuramente il più rapido ed il
più efficace per raggiungere questo obiettivo.
Nella scelta del gommino si devono tenere presenti alcune cose fra cui la
più importante è la mescola con cui sono fabbricati i gommini; si consideri che
vi sono gommini economici con i quali non si riesce a fare più di circa 4
otturazioni, vi sono invece gommini relativamente più cari se non addirittura
allo stesso costo i quali si riescono ad utilizzare per rifinire fino a 15
otturazioni, è ovvio che questi ultimi convengono maggiormente al dentista.
7.2 Porcellana zirconio cromocobalto
ecc.
L’utilizzo di gommini diamantati è inevitabile, è importante scegliere
gommini diamantati a saturazione così da poter essere sfruttati al meglio sia
in termini di qualità del risultato sia in termini di durata, visto che come minimo
raddoppia il numero di possibili riutilizzi del gommino, e quindi in termini
economici.
I gommini diamantati al 100% a saturazione evitano l’utilizzo della pasta
diamantata, riducendo così sia gli acquisti del dentista (e del tecnico), che
il tempo per ultimare il lavoro di lucidatura.
8 Impiego corretto
1 Il gommino per composito e ceramica va utilizzato sempre sotto
raffreddamento.
Si ricorda che per evitare la formazione di eccessivo calore e per ottenere
una lucidatura a specchio ottimale è necessario procedere, con i dispositivi
lucidanti all’interno del cavo orale, unitamente a un sufficiente
raffreddamento esterno con spray d’acqua (50ml/min.) puntato tra strumento e
superficie da lavorare, questo evita la formazione eccessiva di spruzzi d’acqua
in direzione del motore e raffredda la zona da trattare in modo mirato.
Con questa modalità il gommino di lucidatura risulterà ancora più efficace,
poiché le particelle fini di materiale rimosso in fase di lucidatura vengono
asportate via insieme all’acqua e anche perché la gomma, tenuta a bassa
temperatura dall’acqua, non altera le sue caratteristiche.
2 Quando si esegue la lucidatura si deve esercitare una pressione lieve con
movimento circolare, senza insistere sullo stesso punto, per evitare il surriscaldamento o bruciature
da attrito e per evitare solchi o deformazioni sulla zona d’intervento,
l’eccessivo riscaldamento potrebbe provocare danni anche ai tessuti vitali;
3 I gommini devono essere installati esclusivamente su contrangoli o
manipoli perfettamente funzionanti, impeccabili da un punto di vista tecnico ed
igienico, puliti, controllati e regolarmente soggetti a manutenzione;
4 Il gambo deve essere spinto alla massima profondità per garantire il
corretto aggancio e bloccaggio nelle pinze di tenuta;
5 Il gommino deve essere messo in rotazione prima di
essere inserito nella cavità orale e prima di entrare in contatto con la
superficie da lavorare;
6 Evitare il più possibile azioni di leva o spostamenti bruschi laterali in
quanto aumentano la possibilità di rottura del dispositivo;
7 I gommini vanno controllati e verificati prima del loro montaggio,
eventuali strumenti piegati o con difetti di rotazione (fuori asse) devono
essere immediatamente esclusi dal servizio;
8 Utilizzare sul paziente un dispositivo atto alla protezione delle vie
respiratorie per evitare di inalare o ingerire i residui della lavorazione, a
tal proposito un’aspirasaliva ordinario o chirurgico, comunque ritenuto idoneo
a tale scopo, è sufficiente;
9 Rispettare il numero di giri massimo indicati dal fabbricante.
8.1 Trattamento dei
gommini
Per le loro caratteristiche costruttive e per il materiale
in cui sono fabbricati i gommini devono subire un trattamento a se stante
rispetto agli altri ti di strumenti rotanti (Frese ecc.).
Le soluzioni utilizzate per la pulizia manuale o per la
disinfezione in immersione o mediante termodisinfettore devono essere quelle
destinate dal fabbricante a tale scopo e per le quali vanno seguite le
indicazioni fornite da questi.
I gommini devono essere sterilizzati esclusivamente in
autoclave a vapore saturo.
Come qualsiasi dispositivo medico riutilizzabile anche i gommini devono
essere sterilizzati prima dell’uso (si ricorda anche da nuovo prima dell’uso
sul paziente)
9 Conclusioni
Nella pratica quotidiana le otturazioni estetiche vengono risolte molto
spesso con pochi passaggi, l’uso dei gommini in corindone è senza dubbio una
delle soluzioni più pratiche che permettono di ottenere un risultato finale più
che soddisfacente si deve porre attenzione al numero di otturazioni che si
possono eseguire dichiarato dal fabbricante.
L’uso di gommini universali standard per la lucidatura della porcellana,
zirconio, cromo-cobalto e altre leghe vili è consolidato, tuttavia è importante
porre attenzione:
-se la mescola contiene diamante al
100% o a percentuali inferiori (Es. 70%diamante – 30% corindone);
- se la mescola del gommino è completamente impregnata di diamante
(diamantatura a saturazione) o solo superficialmente o poco più che
superficialmente.
La scelta di un gommino di qualità, unitamente ad un uso corretto, è
determinante sia per il risultato finale del lavoro sia per una questione
economica, questione che oggi più che mai è di rilievo per il contenimento dei
costi dello studio odontoiatrico.
Ultimo ma non ultimo in caso di contenzioso legale, il poter dimostrare di avere utilizzato prodotti di fascia qualitativa alta, prodotti che rappresentano cioè il massimo dello stato dell'arte reperibile sul mercato in quel momento gioca in ogni caso e sempre in proprio vantaggio.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.