Luca Martinelli
Le cere per odontotecnica
Pubblicazione n. 32 - 03 Ottobre 2013
LE CERE PER ODONTOTECNICA
1 Le cere
La cera è la sostanza
maggiormente utilizzata nel laboratorio odontotecnico per la realizzazione di
protesi dentarie fisse e rimovibili.
Le cere dentali sono per
lo più costituite da cere naturali e cere sintetiche.
Le proprietà che rendono
quasi insostituibile questa sostanza risiedono nel fatto che essa è
termoplastica e nel fatto che le sue proprietà gli permettono di essere
facilmente modellata e di ritornare dallo stato liquido a solido senza la
necessità di appositi interventi se non che di un semplice raffreddamento.
In questo modo la cera
permette di realizzare forme precise che rimangono tali dopo la modellazione
eseguita sia a freddo sia a caldo.
Le cere dentali devono
però avere caratteristiche particolari rispetto alla cera comune,
caratteristiche che conferiscano un basso coefficiente di
espansione-contrazione termica, che garantiscano un riscaldamento omogeneo
quando si utilizzano gli strumenti per riscaldare-modellare, che garantiscano la
possibilità di essere modellate per asportazione, che garantiscano resistenza anche
a spessori sottili e non ultimo caratteristiche che garantiscano il
mantenimento nel tempo della forma conferita.
Perché queste mantengano
le loro proprietà devono essere manipolate e lavorate con alcuni accorgimenti
minimi come l’omogeneo riscaldamento della massa, riscaldata per un tempo non
eccessivamente prolungato perché essa non perda per evaporazione alcuni
componenti, e l’ammorbidimento eseguito solo a secco, non mediante acqua al fine
di evitare l’assorbimento di essa che influirebbe negativamente sulle proprietà
della cera.
2 Classificazione delle cere
Le cere si dividono in:
Le cere si dividono in:
- Cere naturali;
- Cere sintetiche.
Delle cere naturali fanno
parte:
- cere animali;
- cere vegetali;
- cere minerali.
Le cere sintetiche sono invece
cere prodotte per sintesi chimica o per modificazione delle cere naturali.
2.1 Cere animali
2.1.1 Cera d’api
Si ricava dai favi delle
arnie delle api, è il componente secondario delle cere dentali rappresenta cioè
in percentuale il loro maggior componente ed è sempre in unione con altri
prodotti.
2.2 Cere vegetali
2.2.1 Cera (resina) Carnauba
Viene ricavata dal
distillato di alcune palme del Brasile (Copernicia prunifera) che sulla loro
superficie hanno un essudato resinoso.
Utilizzata per la
realizzazione delle cere dentali per fusioni serve a dare coesione al composto,
aumentarne l’elasticità e mantenere un rapporto di contrazione costante.
In particolare non lascia
residui di combustione e quindi non provoca alterazione superficiale nelle
fusioni.
Conferisce una maggior
durezza alle cere ed aumenta l’intervallo di fusione di esse.
2.2.2 Cera Candelilla
Ottenuta attraverso erbe
desertiche (Euphorbia Cerifera ed Euforbia
Antisyfilitica) principalmente del Mexico e Texas, solitamente in miscelazione con la
paraffina per aumentare le caratteristiche di durezza e l’intervallo di fusione
delle cere dentali.
2.3 Cere minerali
2.3.1 Paraffina
E’ una miscela di
idrocarburi, è ricavata dal petrolio ed anche per distillazione dei vegetali
presenti nelle zone petrolifere per essudazione dello stesso petrolio,
conferisce maggiore durezza alle cere dentali.
2.3.2 Ozocerite (Ozokerite)
E’ composta dai residui
del petrolio greggio poi distillato, è una miscela di idrocarburi.
2.3.3 Ceresina
Si ottiene dalla
raffinazione dell’ozocerite viene utilizzata (insieme alla paraffina) per
generare un aumento dell’intervallo di fusione delle cere.
2.3.4 Montana
Ottenuta per estrazione a
caldo dalla lignite (Alcuni autori indicano dalle bituminose della Sassonia e
della Turingia) come la ceresina viene utilizzata insieme alla paraffina per
aumentare l’intervallo di fusione delle cere.
2.4 Cere sintetiche
Sono ottenute da composti
organici complessi di varia aggregazione, hanno particolari proprietà
controllate.
Vengono in genere
prodotte per sintesi chimica od attraverso la modificazione chimica delle cere
naturali.
3 Additivi
3.1 Colofonia
Comunemente chiamata pece
greca in quanto la si trovava fossilizzata in Grecia in grandi quantità è
ottenuta attraverso la distillazione della resina del pino o dal residuo della
distillazione della trementina (oleoresina ottenuta tramite incisione delle conifere).
Solitamente viene
impiegata per comporre le cere collanti, viene utilizzata anche come anti
ossidante delle leghe a bassa temperatura di fusione.
3.2 Gomma lacca
E’ prodotta con le
secrezioni di insetti dell’ordine degli emitteri (in particolare la femmina
della cocciniglia), è una sostanza resinosa.
3.3 Stearina
Viene ricavata per
trattamento dei residui di grassi animali bovini ed equini, viene utilizzata
per la composizione di alcune cere invernali o per aumentare l’intervallo di
fusione.
In realtà viene ottenuta
anche attraverso olio di palma.
Viene impiegata per
aumentare l’intervallo di fusione delle cere dentali.
3.4 Dammara (Kauri)
Resina ricavata per
essudazione da alcune piante (Alcune specie dell’Agathis) viene utilizzata per
aumentare la durezza e la resistenza delle cere dentali.
4 Cere in commercio
In commercio vi è una
gran numero di cere dentarie ognuna delle quali realizzata per un utilizzo
specifico.
Troviamo cere per
modellare o realizzare basi, cere per fusioni, per intarsi, cere sotto forma di
profilati preconfezionati per scheletrati, spine di fusione, perni radicolari
ecc., cere collanti per unire modelli, cere per boxaggio, tipologie invernali
od estive e così via fino ad arrivare alle cere speciali.
4.1 Alcuni esempi di composizioni delle cere dentarie (a lato un esempio della
forma e colore che si può trovare in commercio)
Vediamo la destinazione d’uso e la
composizione delle cere di alcuni fabbricanti:
- Cere per registrare l’occlusione - Miscela di cere animali e vegetali unite ad una speciale polvere di alluminio (in fogli - colore argento);
- Cere per modellazione ponti e corone - Misto di cere naturali e sintetiche oppure Miscelazione di idrocarburi aromatici microcristallini (in scatola - colore blu; circolare – colore verde, beige, opaca, grigia molto opaca);
- Cere per modellazione di strutture per ceramica pressabile - Miscela bilanciata di cere (in barattolo – colore avorio);
- Cere per modellazione di precisione impilabile - Miscela bilanciata di cere (in barattolo – colore blu o verde);
- Cere per eliminazione di sottosquadri - Misto di cere naturali e sintetiche (in barattolo – colore rosa);
- Cere per cappette ad immersione (cappette metallo ceramica) - Miscela bilanciata di cere (scaglie – colore verde o blu);
- Cera per placche - Cere minerali, vegetali, animali e sintetiche (in fogli – colore rosa);
- Cera per basi - Paraffina (65%) e microcristalli (35%) – (in fogli – colore rosa);
- Cera per modellazione protesi mobile – Cera d’api, paraffina, carnauba (in fogli – colore rosa);
- Cere per valli di registrazione – Cere minerali, vegetali, animali (barre dritte o a ferro di cavallo – colore giallo, rosso);
- Cera collante dura – Cera d’api, ceresina, dammara (in bastoncini – colore naturale, rosso, giallo);
- Cera collante “normale” – Cere minerali, vegetali, animali, sintetiche (blocchi – colore rosso);
- Cera per profilati (Barre, perni ecc) – Cere minerali, vegetali, animali e sintetiche (fili, bobine – colore verde, blu).
5. Cere speciali (cenni)
Un cenno a queste cere giusto
per ricordare che non si tratta di cere realizzate con componenti diversi da quelli appena visti,
ma semplicemente di cere composte con percentuali appositamente studiate per
conferire ad esse caratteristiche particolari.
In queste cere rientrano
ad esempio le cere per fresaggio, molto dure, che conservano la superfice
liscia anche dopo il fresaggio, le cere cervicali che devono essere molto
scorrevoli e resistenti per coprire esattamente il bordo e per resistere
nonostante lo spessore ridotto, le cere adesive per posizionare nourice, canali
di fusione od elementi preformati e così via altre cere per scopi particolari.
6. Temperature di fusione
Ci sono indicazioni
precise sulle temperature dell’intervallo di fusione delle cere utilizzate come
materia prima per la composizione delle cere dentali, ad esempio l’intervallo
di fusione della cera d’api è di 62/65°C, quello della cerca carnauba è di
83/91°C, quello della paraffina è di 40/70°C ecc. di fatto però le temperature
che interessano realmente per il lavoro del tecnico sono quelle indicate nei
singoli prodotti posti in commercio.
Si tratta infatti di
informazioni sicuramente interessanti tuttavia, nelle cere che troviamo in
commercio, il punto di fusione varia da cera a cera, da composizione a
composizione, da fabbricante a fabbricante, la scelta di una cera con
determinate caratteristiche passa più attraverso la pratica e l’esperienza del
tecnico, che ne preferisce una al posto di un'altra a seconda delle proprie
abitudini, abilità e tipologia di lavoro da eseguire, piuttosto che da
informazioni di tipo tecnico-accademico.
Vediamo, sempre a titolo esemplificativo,
la temperatura del punto di fusione di alcune cere in commercio:
- Cera per registrazione dell’occlusione composta da miscela di cere animali e vegetali unite ad una speciale polvere di alluminio - Punto di fusione 60/63°C;
- Cera per modellazione di ponti e corone composta da misto di cere naturali sintetiche - Punto di fusione 60/61°C;
- Cera per sottosquadri composta con misto di cere naturali sintetiche - Punto di fusione 80/85°C;
- Cera per valli occlusali composta da cere minerali, vegetali, animali - Punto di fusione 59/62°C;
- Cera collante dura composta da cera d’api, ceresina, gomma dammara - Punto di fusione 60/61°C;
- Cera collante composta da cere minerali, vegetali, animali e sintetiche - Punto di fusione 63°C;
- Cera per modellazione della mobile composta da cere minerali, vegetali, animali e sintetiche - Punto di fusione 59°C;
- Cera per protesi mobile composta da cera d’api, paraffina, carnauba – Punto di fusione 60/63°C;
- Cera per protesi mobile composta da paraffina 65% e microcristalli 35% - Punto di fusione 57°C;
- Cera per modellazione di elementi di fissa composta da miscela di idrocarburi aromatici microcristallini - Punto di fusione 65/75°C.
La lista sarebbe molto più lunga e le
temperature ancora diverse a seconda delle singole caratteristiche conferite
dal fabbricante al suo prodotto.
7. Quale cera scegliere
Non esiste una formula
per scegliere il tipo di cera necessaria, esiste l’esperienza
dell’odontotecnico e le indicazioni dei singoli fabbricanti che per ogni
prodotto forniscono informazioni circa la destinazione d’uso, temperature e
consigli sulle modalità di utilizzo.
Questi sono quindi gli
unici due veri strumenti per poter scegliere una cera che sia performante per
le esigenze del tecnico, anche se non possiamo negare che oggi come oggi anche
il costo influisce inevitabilmente sulla scelta.
8. Alcuni fabbricanti di cere
Come per la stragrande
maggioranza di prodotti anche per le cere esistono diversi fabbricanti, di
seguito un elenco, puramente indicativo e sicuramente incompleto, dei
fabbricanti maggiormente conosciuti nel panorama odontotecnico.
Si noti, per completezza d'informazione, che non necessariamente il fabbricante che figura in etichetta è il fabbricante reale del prodotto.
BEGO
BMS DENTAL Italia
Dental Manufacturing Spa
Dentaurum J.P.
Herer
Hygenic
KEMDENT (Associated Dental Products)
Talladium incorporated
Vertex Dental
VIRAB Snc
Whip Mix
YETI
Zingardi Srl
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