Luca Martinelli
Guanti medicali monouso: materiali costruttivi alternativi al lattice
Pubblicazione n. 34 - 18 Dicembre 2013
1. PREMESSA
Negli ultimi anni abbiamo
osservato un impennata delle reazioni allergiche e non allergiche di tipo
irritante, conseguenti all’uso di guanti in lattice.
Queste sono risultate
provocate dalle proteine che costituiscono il lattice e dagli additivi chimici.
Generalizzando le
allergie al lattiche si possono elencare in dermatiti eczematose da contatto,
orticaria allergica, orticaria generalizzata, edema angioneurotico, edema della
glottide, shock anafilattico.
Al lattice in se per
se si aggiunge un’altra “causa” di allergia che è rappresentata dalla polvere
utilizzata come lubrificante.
E’ stato infatti
dimostrato che la polvere inserita nei guanti per facilitarne la calzabilità,
può essere causa di congiuntiviti, riniti ed asma bronchiale in quanto essa
funziona da aeroallergene, cioè da mezzo di trasporto dell’agente eziologico
alle vie respiratorie.
La deproteinizzazione,
l’eliminazione della polvere e tutte le altre soluzioni adottate hanno
notevolmente contribuito ad abbassare la percentuale dei casi di reazione allergica
pur tuttavia non eliminando il problema in via definitiva.
Per questa ragione si
è sviluppata nel tempo la ricerca di materiali alternativi che permettessero la
fabbricazione di guanti non in lattice ma con performance di barriera e caratteristiche
funzionali che si avvicinassero il più possibile ad esso.
1.1 Le norme sui guanti medicali monouso
Le norme tecniche che forniscono
i requisiti per la fabbricazione a
regola d’arte dei guanti sono le norme UNI EN serie 455 “Guanti medicali
monouso”.
La UNI EN 455 parte 1 (455-1),
che specifica i requisiti e
fornisce il metodo per la prova dei guanti medicali monouso al fine di
determinare l'assenza di fori;
La UNI EN 455 parte 2 (455-2) che
specifica i requisiti e fornisce i metodi di prova per le proprietà fisiche dei
guanti medicali monouso, al fine di assicurare durante il loro utilizzo un
adeguato livello di protezione del paziente e dell'utilizzatore dalla reciproca
contaminazione;
La UNI EN 455 parte 3 (455-3) che
specifica i requisiti relativi alla valutazione della sicurezza biologica dei
guanti medicali monouso e che fornisce i requisiti relativi all'etichettatura
ed al confezionamento dei guanti, nonché alla divulgazione delle informazioni
relative ai metodi di prova impiegati;
La UNI EN 455 parte 4 (455-4) che specifica
i requisiti per la durata di conservazione dei guanti medicali monouso e che
specifica inoltre i requisiti per l etichettatura e la divulgazione delle
informazioni relative ai metodi di prova utilizzati.
Come sappiamo le norme tecniche sono
regole di adeguamento volontario che diventano eventualmente regole tecniche se
espressamente indicate nelle leggi o regolamenti e che conferiscono la
presunzione di conformità ai requisiti cogenti.
Aldilà
delle norme tecniche, che come abbiamo detto sono di adeguamento volontario, i
guanti medicali monouso sono dispositivi medici, in quanto tali devono essere
conformi ai requisiti minimi di sicurezza prescritti nella legge devono cioè
soddisfare le disposizioni applicabili indicate dal DL
24 febbraio 1997, n. 46. Attuazione della Direttiva 93/42/CEE, concernente i
dispositivi medici come emendato dal decreto legislativo 25 gennaio
2010, n. 37, Attuazione
della direttiva 2007/47/CE.
A questo proposito si ricorda
che ogni stato membro all’atto del recepimento nazionale di una Direttiva
Europea, potrebbe applicare dei requisiti maggiormente restrittivi della
direttiva stessa, per questa ragione per la conformità si deve fare riferimento
sempre alla legge nazionale di recepimento e non esclusivamente alla direttiva
europea.
Fatta questa premessa tecnico normativa,
quando acquistiamo un dispositivo medico immesso sul mercato recante la
marcatura “CE”, marcatura che altro non è che una dichiarazione palese di
conformità, diamo per scontato che il dispositivo sia conforme e poco ci
interessano tutte le norme tecniche di riferimento, quello che maggiormente ci
interessa è l’uso che ne dobbiamo fare, il prezzo ma oggi più che mai il materiale con il quale
questi guanti sono costruiti.
2. IL GUANTO MEDICALE MONOUSO: DEFINIZIONI
Prima
di vedere i materiali alternativi al lattice con cui vengono oggi fabbricati i
guanti ricordiamo cosa si intende per guanto medicale monouso.
2.1 Guanti medicali monouso
I guanti medicali
monouso sono guanti destinati all’uso in campo medico per proteggere il
paziente e l’utilizzatore da contaminazione incrociata.
2.2 Guanti chirurgici
I guanti chirurgici sono guanti medicali sterili, di forma anatomica
con il pollice posizionato verso la superficie palmare del dito indice invece
di essere piatto, destinati all’uso in chirurgia invasiva.
2.3 Guanti da esame/procedura
I guanti medicali da
esame/procedura sono guanti sterili o non sterili, che possono avere o non
avere forma anatomica, utilizzati per condurre visite mediche, procedure
diagnostiche e terapeutiche e per manipolare materiali medicali contaminati.
2.4 Guanti medicali lunghi
I guanti medicali lunghi
sono di due tipi:
a) guanti chirurgici
aventi una lunghezza complessiva minima di 300 mm;
b) guanti da
esame/procedura aventi una lunghezza complessiva minima di 270 mm.
2.5 Guanti medicali saldati; guanti saldati
I guanti medicali
saldati sono fabbricati
con pellicole piatte di materiale, unite per mezzo di saldatura o con altre
tecniche di assemblaggio.
3. MATERIALI COSTRUTTIVI ALTERNATIVI
AL LATTICE
I materiali alternativi
al lattice maggiormente utilizzati per la fabbricazione di guanti sono il Nitrile, il Vinile, il Neoprene
ed ultimo per ordine di arrivo, ma primo per prestazioni, il Poliisoprene
sintetico che mantiene tutte le caratteristiche del lattice, se pur in maniera
leggermente inferiore, ma ne perde però i problemi relativi ad esso proprio
perché non contenente lattice.
3.1 Lattice
Il Lattice (NRL - Natural Rubber Latex) è il materiale
naturale più elastico ad oggi conosciuto, è una sostanza estratta dalla “Hevea
Brasiliensis” (anche chiamato albero della gomma) questa viene principalmente
coltivata in Asia in paesi come la Malesia la Tailandia, l’Indonesia che non a
caso sono i maggiori produttori al mondo di guanti in lattice.
Il lattice, semplificando,
è composto da acqua per il 65%, da poliisoprene per il 33%, da resine per il 2%
e da proteine per l’1,8%.
La sua capacità elastica,
la sua capacità di riassumere la forma originale quando sottoposto a pressione
o allungamento, la sua capacità di adattamento alla forma, in questo caso alla
mano, sono le caratteristiche principali per cui è sempre stato il materiale
preferito per la realizzazione dei guanti.
Purtroppo i numerosi
vantaggi coesistono con il fenomeno della sensibilizzazione e delle allergie che le proteine del lattice
provocano sull’uomo.
3.1.2 Vantaggi e svantaggi del lattice
Come abbiamo
accennato uno dei maggiori vantaggi
è la sua elasticità e capacità di adattarsi alla forma, ha una elevata
resistenza allo strappo, buona impermeabilità, biodegradabilità e quindi eco
sostenibilità.
Fra gli svantaggi il
principale è la sua potenzialità di provocare reazioni allergiche ed
irritazioni, a queste aggiungiamo una meno importante scarsa resistenza agli
agenti chimici.
3.2 Nitrile
Il Nitrile (NBR -
Nitril Butadiene Rubber) è un materiale sintetico ottenuto dalla
polimerizzazione dell’Acrylonitrile e del Butadiene.
È impropriamente
chiamato anche gomma sintetica per le sue spiccate capacità di imitare
l’elasticità della gomma naturale e non ultimo perché la materia prima, necessaria alla sua
fabbricazione, si trova allo stato liquido.
Trovano largo impiego
non solo in quanto permettono di ovviare al problema del lattice ma anche
perché possiedono caratteristiche che li rendono resistenti sia agli agenti
chimici sia alle sollecitazioni meccaniche.
Sono maggiormente
resistenti alla perforazione rispetto al lattice, e agli altri materiali, così
come maggiormente resistenti alla trazione.
I guanti in nitrile
oltre a caratteristiche di resistenza chimica e meccanica sono idonei al
contatto con acidi, grassi e al contatto con alimenti, peculiarità che non
hanno invece i guanti in lattice ed in vinile.
3.2.1 Vantaggi e svantaggi del nitrile
Il vantaggio più
apprezzabile è la sua capacità di replicare egregiamente le caratteristiche
elastiche del lattice, sicuramente una buona resistenza alle sollecitazioni
meccaniche, una buona resistenza chimica ed idoneità al contatto con alimenti
per quanto nel caso odontoiatrico sia di scarsa rilevanza.
Fra gli svantaggi maggiori
abbiamo una limitata capacità di sensibilità, cioè non permettono di agire con
identica destrezza rispetto ad un guanto in lattice, provocando anche un certo
affaticamento della mano rispetto al lattice.
Si noti comunque che
dopo qualche minuto che si indossa un guanto in nitrile questo tende a
conformarsi all’anatomia della mano.
Sicuramente meno
importante per l’aspetto sanitario sono la sua non biodegradabilità e quindi
scarsa eco sostenibilità.
3.3 Neoprene
I guanti in neoprene
sono prodotti con un polimero di cloroprene (2-cloro-1, 3-butadene) ed offrono,
grazie ad un film reticolato a base di petrolio, una protezione/barriera simile
a quella del lattice.
Questo materiale
permette una resistenza alla perforazione quasi doppia rispetto a quella del
lattice.
Il neoprene ha una
discreta resistenza alla maggior parte dei solventi chimici ed agli acidi, agli
alcoli, alle sostanze caustiche così come a detersivi e chetoni.
Il suo modulo, cioè
la forza per allungare il guanto, è parecchio simile a quella del lattice, il suo grado di
elasticità gli conferisce quindi anche un ottima “indossabilità”.
Il
livello di comfort è notevolmente superiore al nitrile e vinile.
3.3.1 Vantaggi e svantaggi del neoprene
Ottima resistenza a prodotti chimici in particolare olii,
grassi, alcali, idrocarburi clorati, fluorati e acidi.
Eccellenti qualità tattili e resistenza migliorata
all’invecchiamento, all’esposizione alla luce del sole, all’ozono ed alle
intemperie.
Di contro, rispetto agli altri materiali, abbiamo una
bassa resistenza all’abrasione al taglio e alla perforazione ed una scarsa
resistenza a solventi aromatici ed ossigenati.
3.4 Vinile
I guanti in Vinile hanno
una ampia diffusione poiché rappresentano un ottima alternativa economica.
Sono prodotti con il
PVC (Poli Vinil Cloruro), lo stesso materiale delle cannule aspirasaliva per
intenderci, con aggiunta di plasticizzanti (per lo più ftalati) necessari a
renderlo morbido, modellabile.
La resistenza
meccanica di questi guanti, in raffronto ai guanti realizzati in lattice,
neoprene, nitrile e poliisoprene, è sensibilmente inferiore a causa della
scarsa coesione molecolare intrinseca al PVC (i plasticizzanti non si legano
chimicamente con il PVC) e quindi il guanto risulta meno elastico e più soggetto
a rotture (anche micro rotture) e quindi sicuramente meno adatto all’esecuzione
di procedure a rischio biologico.
Infatti nonostante i
plastificanti impiegati per dare al
vinile elasticità, e quindi una buona calzabilità, il vinile si allunga con
difficoltà, presentando una scarsa elasticità e polsi piuttosto larghi, con
conseguente elevato rischio dell’integrità-barriera e della calzabilità stessa.
Per questa ragione
sarebbe opportuno limitarne il suo uso a brevi interventi in situazioni di
basso rischio biologico e quindi che non comportino una esposizione a sangue,
fluidi corporei e/o sostanze chimiche.
Infine riportiamo che
alcune pubblicazioni evidenziano casi di reazioni cutanee dovute agli additivi
chimici utilizzati nel processo di fabbricazione.
I guanti in Vinile
sono utilizzabili per alimenti ma con l’esclusione di alimenti contenenti grassi
ed alcolici, in quanto possono provocare lo scioglimento, la cessione, e quindi
il trasferimento nel cibo, dei plastificanti.
Questa sua scarsa resistenza alla
degradazione da sostanze chimiche, come gli alcoli usati per pulire le
superfici di lavoro, li rende sconsigliati anche per la pulizia delle are da
decontaminare o da trattare con sostanze aggressive.
3.4.1 Vantaggi e svantaggi del vinile
Il principale
vantaggio è la sua buona biocompatibilità e sicuramente il costo.
Gli svantaggi non
sono pochissimi, a quelli già anticipati aggiungiamo che applicando il
metodo di “simulazione d’uso”, la maggior parte degli studi mostra che i guanti
medicali in vinile presentano maggiori problemi di perdita rispetto ai guanti medicali da esplorazione di
lattice o nitrile.
È stato inoltre
dimostrato che la protezione-barriera contro i microrganismi dei guanti da
esplorazione in vinile è inferiore a quella garantita dai guanti in lattice o
in nitrile.
In aggiunta i guanti
in vinile sono da evitare in caso di manipolazione di farmaci chemioterapici.
Non sono inoltre
biodegradabili e quindi non eco sostenibili.
3.5 Polietilene
Il Polietilene (PE) è
anch’esso una delle plastiche più comuni e meno costose.
Diciamo subito che
non trova un grande impiego nell’uso medico poiché ha un uso prettamente di
carattere igienico, cioè impedisce il contatto diretto fra la mano e ciò che
viene con essa toccato.
I guanti in
polietilene vengono fabbricati attraverso un processo di fustellatura e
termosaldatura del film.
E’ un plastica con
ottima stabilità chimica e per questo viene utilizzato spesso come isolante e
prodotto in film destinati al contatto con alimenti (sacchetti e film).
Il Polietilene
prodotto ad alta densita (HDPE - High Density PE) ha una maggiore rigidità e
durezza rispetto alla bassa densità ed è utilizzato per i guanti dove è
richiesta la massima economicità.
Il Polietilene a
bassa densità (LDPE – Low Density PE) è un materiale più duttile, meno rigido
ed è utilizzato dunque per guanti che richiedono una maggiore sensibilità e
saldature più morbide come per esempio in ambito medico.
3.5.1 Vantaggi e svantaggi del polietilene
Possiamo indicare
solamente che sono veloci da indossare, che hanno un costo molto basso e che
possono entrare in contatto con gli alimenti, di contro hanno una scarsissima
resistenza, hanno saldature ed un effetto barriera molto scarso.
3.6 Poliisoprene sintetico (gomma sintetica)
Parliamo per ultimo
del guanto prodotto con questo materiale solo perché ancora poco conosciuto, si
tratta infatti di un materiale particolarmente idoneo all’uso medicale in
quanto mantiene tutte le caratteristiche del guanto in lattice con solo pochi
gradi di inferiorità nelle corrispondenti proprietà senza avere però, cosa
fondamentale, alcuna traccia di lattice.
Il poliisoprene
naturale infatti altro non è che il maggior componente della gomma naturale
ovvero il lattice, questo è invece riprodotto mediante sintesi, in pratica è una gomma sintetica fabbricata ad
imitazione della gomma naturale che si ottiene, industrialmente, con catalisi.
Oggi nuovi processi di sintesi permettono di avere anche un
grado di purezza molto simile al lattice naturale.
Questo guanto
rappresenta ad oggi il miglior tipo di guanto che può competere con il guanto
in lattice.
3.6.1 Vantaggi e svantaggi del poliisoprene
Primo vantaggio è indubbiamente l’assenza delle
proprietà allergeniche del lattice, abbiamo inoltre una elevata elasticità e
resistenza alle rotture e una elasticità che permette un ottima manipolazione,
in pratica, come abbiamo già indicato, ha le stesse caratteristiche dei guanti
in lattice con performance leggermente inferiori.
Lo svantaggio forse più sensibile è il costo che ad
oggi è ancora abbastanza considerevole rispetto i guanti in lattice.
4. TABELLA COMPARATIVA DI CONSULTAZIONE RAPIDA
Volendo riassumere brevemente
le caratteristiche/proprietà dei guanti costruiti con i materiali alternativi
al lattice, possiamo vedere la tabella riassuntiva (Fig.1).
TABELLA COMPARATIVA DELLE CARATTERISTICHE FUNZIONALI
FRA I PRINCIPALI MATERIALI UTILIZZATI
PER LA FABBRICAZIONE DI GUANTI MEDICALI
(nella tabella i
guanti in polietilene non vengono presi in considerazione)
CARATTERISTICHE
|
LATTICE
|
NEOPRENE
|
NITRILE
|
POLIISOPRENE
|
VINILE
|
Barriera protezione
|
Eccellente
|
Molto buona
|
Eccellente
|
Eccellente
|
Sufficiente per uso
di breve periodo
|
Resistenza/durata
|
Eccellente
|
Molto buona
|
Eccellente
|
Eccellente
|
Sufficiente
|
Elasticità
|
Eccellente
|
Molto buona
|
Molto buona
|
Eccellente
|
Da sufficiente a
mediocre
|
Resistenza alla
perforazione
|
Molto buona
|
Buona
|
Eccellente
|
Molto buona
|
Da sufficiente a
mediocre
|
Calzabilità,
tattilità, comfort
|
Eccellente
|
Molto buona
|
Molto buona
|
Eccellente
|
Sufficiente
|
Resistenza chimica
|
Buona
|
Molto buona
|
Eccellente
|
Buona
|
Mediocre
|
Fig.1
5. CONCLUSIONI
Negli ultimi anni si sono osservate molte reazioni
allergiche al lattice.
Le reazioni conseguenti all’uso dei guanti in lattice si
possono riassumere in:
-allergia alle proteine che costituiscono il lattice;
-allergia principalmente agli additivi chimici del lattice;
-reazioni non allergiche
di tipo irritante, che possono costituire una via di accesso alle reazioni
allergiche.
Questo fenomeno ha
spinto la ricerca di materiali costruttivi alternativi al lattice.
I materiali
alternativi con cui vengono oggi fabbricati i guanti sono diversi nelle loro
caratteristiche di barriera, calzabilità e sensibilità tattile.
Ipotizzando una
classifica di preferenza, del tutto personale, possiamo dire che subito dopo il
lattice sono preferibili i guanti realizzati in Poliisoprene, in successione i
guanti realizzati in Neoprene e Nitrile.
L’uso di guanti in
vinile deve essere valutato
attentamente, sarebbe da scegliere
quando si eseguono procedure dove non sia necessaria una barriera biologica
sicura e comunque per un uso di breve periodo.
6. Bibliografia
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-Norma UNI EN 455-4:2009;
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-Direttiva 2007/47/ce del parlamento europeo e
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Consiglio per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative
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