Luca Martinelli
L'impiego della pedana stabilometrica in odontoiatria
Pubblicazione no. 51 - 02 November 2014
1. Premessa
Negli
ultimi anni si è discusso sull’impiego e la reale utilità delle pedane
stabilometriche in odontoiatria, in realtà il problema più evidenziato è sempre
stato che il suo uso comporta un investimento di rilievo per lo studio
odontoiatrico e la necessità di una formazione specifica.
I quaderni del
Ministero della Salute, il cui obiettivo è uniformare
e fissare, nel tempo e nella memoria, i criteri di appropriatezza del nostro
Sistema salute, con un approccio inclusivo e olistico, come dichiarato in
premessa, fugano d’autorità ogni scetticismo, senza se e senza ma,
sull’impiego della pedana.
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Quaderni del Ministero della
Salute
Nel quaderno n. 7 Odontoiatria di comunità: criteri di appropriatezza
clinica, tecnologica e strutturale nel capitolo dei protocolli diagnostici si legge infatti:
…
Il sistema statico e dinamico antigravitazionale è soggetto al ciclico
alternarsi del meccanismo di facilitazione/ inibizione neuromuscolare; questa
considerazione è importante perché mette in risalto la capacità dell’organismo,
in funzione dell’elasticità del meccanismo stesso, di riprogrammarsi in modo sequenziale
a seguito dell’introduzione di stimoli adeguati e calibrati, come per esempio
gli apparecchi (placche di riposizionamento mandibolare) rimovibili utilizzati
per la terapia gnatologica.
Questa
considerazione è fondamentale per la costruzione dell’impianto diagnostico,
perché permette di considerare gli atteggiamenti posturali del paziente prima e
dopo la temporanea modifica e di valutarne l’efficienza e l’efficacia, cioè se
essa è in grado promuovere il miglioramento non solo della parte odontoiatrica
specifica, ma anche delle componenti posturali conducendo il paziente a un
nuovo adattamento positivo.
Questi
sono i presupposti fondamentali da seguire sia nella gestione del piano di
trattamento sia nella realizzazione della procedura diagnostica che ha, anche,
lo scopo di effettuare l’analisi differenziale del quadro disfunzionale discriminando
la natura della noxa patogena tra cause di specifica genesi odontoiatrica da
quelle di altra origine, alle forme miste nelle quali è richiesto un approccio
multidisciplinare.
In presenza, quindi, di un paziente disfunzionale che presenta
anche problemi nel distretto tonicoposturale
sono necessari, ai fini diagnostici:
-
visita posturale;
-
rilevamento dei dati antropometrici;
- analisi
della motilità articolare generale;
- esame alla pedana stabilometrica;
- elettromiografia;
- kinesiografia mandibolare.
L’evoluzione
tecnologica propone, oggigiorno, novità tra le indagini strumentali a livello
posturale per lo studio morfologico della colonna
vertebrale compresa la parte cranio-cervicale, che potenzialmente sembrano
essere di buona utilità anche se ancora in fase di studio e di sperimentazione
nei confronti di queste patologie.
Lo studio e l’analisi del distretto posturale devono seguire
sistemi diagnostici validati per poter formulare una corretta diagnosi.
È possibile, inoltre, avvalersi di integrazioni con tutte le
medicine cosiddette non convenzionali ben sapendo che queste, sia in fase
diagnostica sia in quella terapeutica, non hanno, se non in piccoli aspetti,
ancora positivamente passato il vaglio della comunità e dell’evidenza
scientifica.
Al termine di questa fase di ampio inquadramento lo specialista
deve essere in grado di raggiungere la completa formulazione della diagnosi
cosiddetta “di lavoro” dalla quale deve, altresì, emergere il piano di
trattamento.
La gestione del paziente con problemi complessi come quelli che
coinvolgono l’apparato tonico-posturale deve tenere conto, da un canto, delle
singole esigenze di ogni paziente individualizzando
nei tempi e nei modi più idonei i differenti trattamenti e,
dall’altro, delle indicazioni della letteratura associate e filtrate attraverso
l’esperienza clinica dell’operatore, che per affrontare e risolvere tutti gli
aspetti coinvolti nel quadro disfunzionale e doloroso potrà richiedere
l’intervento di altri specialisti.
2. La pedana
Assunto che l’uso della
pedana è previsto anche dalle indicazioni Ministeriali, a conferma delle teorie
che ne hanno sviluppato e promosso l’uso fino ad oggi, a cosa serve esattamente?
Quanto costa? Quale scegliere?
Per rispondere contemporaneamente
a tutte queste domande possiamo fare una interessantissima considerazione.
Quello
che serve all’odontoiatra non è la pedana in se per se, ma la relazione tecnica
che riassume in parole semplici tutte le misurazioni effettuate sul paziente, è
infatti grazie alla lettura della Relazione
Tecnica Posturo-Stabilometrica che il dentista può formulare una diagnosi
più corretta per quello specifico paziente.
Questo
significa che, quando lo studio odontoiatrico per mancanza di tempo o per
ragioni economiche non affronta direttamente questo discorso potrebbe avvalersi
di un Tecnico di Posturometria che, recandosi nello studio dell’odontoiatra con
la sua pedana e la sua competenza tecnica, permetterebbe al dentista di ottenere
lo stesso risultato senza che egli debba spendere soldi in apparecchiature,
spendere soldi per l’acquisizione di nuove competenze specialistiche e spendere
tempo per eseguire l’esame posturometrico dedicandosi piuttosto al trattamento
odontoiatrico di un altro paziente.
L’odontoiatra potrebbe così
esprimere compiutamente la sua professionalità senza alcun costo aggiuntivo per
il suo studio.
Non dimentichiamo inoltre
l’aspetto legale dove, in caso di contenzioso, il poter dimostrare di aver
eseguito almeno uno degli esami a fini diagnostici indicati dal Ministero
giocherebbe in grande favore dell’odontoiatra.
Nel caso lo studio decida comunque
di dotarsi di una propria pedana, potrà interpellare il Tecnico di
Postruometria che saprà sicuramente dare un consiglio sulla pedana migliore da
acquistare in quel momento.
2.1 A cosa serve la pedana
La
pedana stabilometrica serve a:
1-Misurare la qualità e quantità di oscillazione, ovvero la
stabilometria;
2-Misurare la proiezione al suolo dei carichi posturali,
ovvero la posturometria.
Per eseguire queste misurazioni il Tecnico di Posturometria segue
un protocollo di base
Es.
-Occhi aperti, denti a contatto (massima intercuspidazione);
-Occhi aperti, arcate dentali svincolate (rest position);
-Occhi chiusi, arcate dentali svincolate.
Protocollo che viene personalizzato sul paziente, in pratica il
concetto di fondo è quello di dare o togliere stimoli per valutare la risposta
del Sistema Nervoso Centrale.
Possiamo quindi dire che distinguiamo comunque un possibile
protocollo di base rispetto ad altri protocolli più specifici, che possono
variare in relazione all’anamnesi e alla sintomatologia del paziente.
I
dati rilevati vengo trasformati, mediante software dedicato con interfaccia
grafica, in tracciati, Es. Statokinesiogramma (gomitolo) stabilogramma (Figura
dei due piedi, gomitolo) trasformata di Fourier.
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Esempio di stabilogramma con Statokinesiogramma
Sulla base di queste misurazioni il tecnico di Posturometria
stende la sua Relazione Tecnica Posturo Stabilometrica che consegnerà
all’odontoiatra che ha prescritto l’analisi il quale la utilizzerà per
formulare una diagnosi più calibrata.
Ma la pedana ha anche un'altra funzione molto importante
ovvero il biofeedback.
Poiché, da
un punto di vista posturologico, rimuovere le cause non
sempre comporta un perfetto riassetto del paziente, nel software della pedana
sono presenti esercizi di biofeedback che il paziente può eseguire osservando
direttamente lo schermo del computer grazie ad un interfaccia interattiva paziente
macchina.
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Esempio di grafici per il biofeedback
Questo
significa che il dentista può valutare se è il caso di sottoporre il paziente a
sedute di riprogrammazione posturale ante o post intervento odontoiatrico facendo
divenire le sedute di rieducazione una nuova fonte di guadagno per lo
studio e oggetto di fidelizzazione del cliente.
2.2Tipi
di pedana
Esistono diversi tipi di pedana
-Monopiastra
-A una piastra per ogni emisoma
-Baropodometriche
Le differenze non sono semplicemente
nella loro geometria od estetica ma sono anche sostanziali.
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Esempio di pedana posturo
stabilometrica composta da due emipedane
2.2.3 Pedane con rilevamento
a celle capacitive
Si tratta pedane a
due piastre caricate elettricamente che hanno la caratteristica di variare la
capacità elettrica al suo avvinarsi od allontanarsi fra di esse; se il
materiale che costituisce questo tipo di pedane risulta troppo duro o troppo morbido
si manifesta un isteresi, ovvero la caratteristica di un sistema a reagire in
ritardo alle sollecitazioni applicate ed in dipendenza dello stato (troppo
rigido reagisce troppo alla sollecitazione, troppo morbido reagisce in tempi
lunghi).
2.2.4 Pedane con rilevamento
a celle piezoelettriche (Baropodometriche);
Queste
fanno uso di cristalli di quarzo orientato che, compresso, fornisce forma e
peso ma non indica il carico.
Lo
scopo, in conclusione, è la misura dell’impronta del piede.
2.2.5 Pedane con rilevamento
a celle resistive;
Misurano,
mediante un estensimetro, (Ponte di
Weston) il carico in chili, a seconda di quanto viene sollecitata (piegata),
hanno la necessità di un amplificatore di sistema ma una troppa amplificazione
crea “rumori di fondo”.
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Esempio
di celle di carico (emipedana capovolta)
2.2.6 Pedana posturo-stabilometrica
(Pedana Lizard)
Questa
pedana fornisce in stabilometria la localizzazione al suolo del baricentro, la
dinamica del baricentro nel momento dell’osservazione.
A
livello posturometrico indica la localizzazione e dinamica del baricentro di
ogni piede.
Il
carico viene ripartito fra piede destro e piede sinistro ovvero ripartito anche
fra tallone, I metatarso e V metatarso equindi misurato.
Quest’ultima è quella di maggior
affidabilità e con maggior flessibilità di impiego.
3. Il
Tecnico di Posturometria (TdP)
Già nominato più volte non possiamo non fare un cenno a
questo professionista sconosciuto ai più.
Il Tecnico di Posturometria (chiamato
anche posturometrista) si può definire come la persona abilitata a compiere tutti gli atti utili e necessari per
una corretta rilevazione tramite misurazione, strumentale e non, dell’attività
posturale del soggetto in esame.
Tutte le attività che egli compie non sono di diagnosi e/o
terapia e/o prevenzione ma solo ed esclusivamente di misurazione della postura
e stesura di una Relazione Tecnica Posturo Stabilometrica da consegnare
all’odontoiatra o ad altro medico che ha prescritto l’esame al paziente.
Come si diventa tecnici di posturometria?
Si segue un corso biennale, con eventuale terzo anno
specializzante che non è obbligatorio, al termine del quale, dopo aver
sostenuto un esame di superamento, viene rilasciato un Attestato Universitario
di Tecnico di Posturometria.
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Dal sito dell’Università di Verona
4. Conclusioni
Lo studio delle correlazioni fra occlusione e postura inizia
già nella metà del secolo passato (Walthers e Goodheart) le successive
acquisizioni scientifiche fino ad oggi ottenute hanno portato a pieno titolo la
postura nella cultura odontoiatrica.
Gli studi, e l’evoluzione del progresso scientifico e
tecnologico, mettono oggi a disposizione strumenti estremamente precisi come la
pedana stabilometrica che superati i primitivi scetticismi entra anch’essa a
far parte in piena ufficialità degli strumenti per esame a fine diagnostico,
così come indicato anche dal Ministero Italiano della Salute, con risultati e
benefici ben più che soddisfacenti.
L’impiego di questo strumento permette di formulare una
diagnosi maggiormente individualizzata e quindi potenzialmente più esatta.
Il tecnico di posturometria e’ in grado di eseguire gli esami
prescritti dall’odontoiatra direttamente presso lo studio dentistico e fornire al
dentista la Relazione Tecnica Posturo Stabilometrica così che egli possa
migliorare le possibilità di successo di una diagnosi precisa senza però che
questi debba farsi carico di spese economiche rilevanti in apparecchiature,
senza che debba perdere tempo in ulteriori formazioni specialistiche e senza
che debba perdere tempo prezioso per eseguire l’analisi posturale continuando invece
a dedicare tempo alle cure odontoiatriche di altri pazienti dello studio.
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Si rigrazia
Lizard Srl per le foto messe cortesemente a disposizione
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