domenica 4 ottobre 2015

DIRETTIVA TAGLI E PUNTURE - STRUMENTI DENTALI MANUALI

Luca Martinelli

Direttiva Tagli e punture - Strumenti dentali manuali

Pubblicazione n. 80 del 04 Ottobre 2015 

1.Premessa
La Direttiva Europea 2010/32/UE del 10 maggio 2010 in materia di prevenzione delle ferite da taglio e da punta nel settore ospedaliero e sanitario recepita in Italia nel 2014 con Decreto Legislativo n. 19 del 19 Febbraio (decreto che va a modificare il titolo X del preesistente Dlgs del 9 Aprile 2008 - Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro), dispone che siano adottate delle misure di prevenzione specifiche per prevenire le ferite e trasmissione di infezioni nel quadro dello svolgimento delle attività sanitarie.
La Direttiva, ovvero il Decreto, indica che non si deve mai supporre inesistente un rischio e che si devono adottare misure di priorità nelle misure di prevenzione.

2.Odontoiatra
Le misure di prevenzione specifiche che deve prendere l’odontoiatria sinteticamente sono:
-Procedure di utilizzo ed eliminazione in sicurezza dei dispositivi;
-Eliminazione dall’uso di strumenti taglienti o pungenti se no strettamente necessari;
-Adozione di dispositivi medici dotati di meccanismi di protezione e sicurezza;
-Divieto di re-incappucciamento manuale degli aghi;
-Sorveglianza sanitaria;
-Effettuazione di formazione inerenti ai dispositivi taglienti, procedure di notifica, risposta e monitoraggio post esposizione;
-Informazione e sensibilizzazione attraverso la diffusione di materiale promozionale circa infortuni, norme di precauzione, vaccinazioni ecc.;
-Previsione delle procedure che devono essere adottate in caso di ferimento del lavoratore.

3.Strumenti dentali e rischio taglio o puntura durante l’uso
È noto che strumenti semplici e di uso quotidiano come ad esempio le curettes o le sonde doppie possano ferire la mano dell’operatore o lacerarne il guanto (con la punta opposta a quella lavorante). La possibilità di ferirsi c’è durante l’uso, il maneggiamento o il passaggio dello strumento fra Assistente-Dentista-Assistente mentre si svolgono le procedure sul paziente.
Cosa può fare l’operatore dentale?
Strumenti con un manico di 100, 105 millimetri sono troppo corti e le punte, per quanto girate al contrario rispetto a quella lavorante, molto spesso toccano sul dorso della mano.
In questo caso l’unica cosa che può fare l’operatore sanitario, con uno strumento che gli viene fornito di quella lunghezza, è porre la massima attenzione; non può certo intervenire sulla struttura dello strumento.
Quello che invece può fare proprio come azione preventiva aggiuntiva è scegliere, all’atto dell’acquisto o della sostituzione di uno vecchio, uno strumento con un manico più lungo.
Gli strumenti più lunghi si possono imbustare esattamente come gli altri e, nel caso in cui il dentista faccia uso e possegga già cassette o vassoi per la sterilizzazione di dimensioni ridotte, sarà sufficiente porre gli strumenti nel senso del lato più lungo.

4.Il fabbricante
Gli operatori sanitari quindi devono adottare delle misure di prevenzione frutto di un’attenta analisi dei rischi. Anche il fabbricante è indirettamente coinvolto nell’attività di prevenzione dell’incidente agli operatori.
Il fabbricante di strumenti, nella sua analisi dei rischi, deve infatti prevedere la possibilità che un operatore si ferisca con lo strumento e quindi, in fase progettuale, ridurre al minimo il rischio che ciò si verifichi per cause dipendenti dallo strumento conseguentemente alla sua destinazione d’uso. Compatibilmente con l’usabilità dello strumento e con i costi di fabbricazione potrebbe intervenire sulla progettazione dello strumento per ridurre detto rischio.

5.Misura di riduzione del rischio per gli strumenti dentali
Il fabbricante può scegliere di continuare a vendere il suo strumento senza fare niente.
Potrebbe continuare a vendere lo stesso strumento aggiungendo semplicemente delle informazioni di attenzione nell’uso. Questo lo riparerebbe probabilmente da problemi di tipo legale ma certo non risolverebbe il problema all’operatore.
Ci sono strumenti che sono fabbricati ed utilizzati nello stesso modo da anni. È altrettanto vero che nel corso degli anni l’esperienza, la statistica, il know-how e le leggi stesse cambiano, si evolvono in favore di una migliore qualità e durata della vita dell’uomo.
Cosa può fare il fabbricante per ridurre il rischio all’operatore?
Certo non potrà fare una lama che non taglia o una punta che non punge, il rischio di ferita sarebbe sicuramente inferiore ma lo strumento inutilizzabile.
Si possono però introdurre varianti progettuali e di processo di fabbricazione che nella sua semplicità non obbligano il fabbricante a grandi stravolgimenti, come ad esempio la realizzazione di un manico più lungo in modo che le punte non lavoranti non siano a contatto o quasi a contatto con la mano dell’operatore e in modo che l’assistente ed il medico abbiano la possibilità di scambiarsi i ferri facendo affidamento su una lunghezza che permette un migliore maneggiamento.
La maggioranza dei manici “doppi” in commercio, ha una lunghezza media di 100/105mm, alcuni sono lunghi 110mm.
Dette lunghezze sono idonee al lavoro, tuttavia se si vuole abbattere ulteriormente il rischio di taglio e puntura sarebbe auspicabile, per ampliare le possibilità di prevenzione, che anche i fabbricanti si sentissero maggiormente coinvolti e decidessero di realizzare manici più lunghi anche per gli strumenti come curettes (Gracey, Columbia ecc) scalers, sonde doppie, escavatori ecc.
Ad oggi dalle nostre ricerche risultano solo un paio di fabbricanti che realizzano un manico doppio di circa 115mm, lunghezza sicuramente più idonea alla prevenzione.

6.Conclusioni
L’odontoiatra deve oggi, non più solo per sua scelta professionale ma anche per legge, adottare misure di prevenzione specifiche per prevenire le ferite e trasmissione di infezioni nel quadro dello svolgimento della sua attività.

Esso non può in ogni caso intervenire su quegli strumenti dentali che acquista sul mercato che per la lunghezza del loro manico, anche se in ogni caso conformi alla legge, espongono comunque ad un rischio la mano del medico e dell’assistente durante l’uso sul paziente o il passaggio di strumenti fra dentista ed assistente.

È auspicabile che il fabbricante, nella realizzazione dello strumento, tenga oggi maggiormente in conto non solo la sicurezza del paziente ma anche quella dell’operatore sanitario; in questo caso il modo più realistico ipotizzabile per raggiungere l’obiettivo è l’aumento della lunghezza del manico a prescindere da forma, diametro, colore e materiale.

Dalle nostre ricerche risulta che vi siano solo due fabbricanti che hanno realizzato un manico che, oltre all’aspetto ergonomico, tenga in considerazione anche la sicurezza degli operatori sanitari.

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