Nell’impiego della cannula
aspirasaliva monouso si corrono due rischi operativi a cose normali.
1-rischio di
contenzioso là dove si verifica un’accidentale aspirazione dei tessuti molli del paziente o là
dove la fuoriuscita del filo in metallo ferisce il paziente o l’assistente;
2-rischio di contaminazione del campo
operatorio. La cannula aspirasaliva è infatti venduta NON sterile e
confezionata in comunissimi sacchetti di plastica spesso forati per evitare la
formazione interna di condensa. La cannula non è sterilizzabile in autoclave.
Ma se questo rischio non bastava adesso si aggiunge un rischio “Multa”
non da poco.
In un interessante articolo
di Norberto Maccagno su Odontoiatria33 “Il
bullone e l'aspirasaliva, la fattura che descrive più o meno, il dove si trova
il credito ed il sito rinnovato” si disquisisce sulla pratica discutibile che l’Agenzia delle Entrate utilizza
per contestare il reddito dichiarato dai dentisti.
Pratica ribadita in cassazione in
favore della commissione
tributaria ("costituendo dato
assolutamente normale e corrispondente ai canoni di ragionevole probabilità
quello secondo cui, per ciascuna prestazione odontoiatrica, si adoperi
tendenzialmente una certa quantità di materiale di consumo, onde tale elemento
rappresenta un fatto noto capace, anche di per sé solo, di lasciare
ragionevolmente e verosimilmente presumere il numero delle prestazioni
effettuate ed i relativi ricavi").
Tutti ben sappiamo però che 1 aspirasaliva non
corrisponde a 1 cura erogata e quindi pagata al dentista.
1 aspirasaliva monouso può significare che un
paziente si rechi in studio 1, 2, 5 o forse 10 volte per terminare una terapia
o un intervento di protesi e quindi pagherà per un solo intervento a fronte di
magari 10 aspirasaliva monouso impiegate su di esso.
Questo significa che il dentista riceverà 1 solo
pagamento a fronte di una prestazione e non 10 pagamenti.
Non è corretta neppure la detrazione del 10% di
monouso potenzialmente sprecato che l’Agenzia delle Entrate applica al conteggio
per stabilire il fatturato presunto del dentista.
A questo punto il
consiglio è quello di impiegare il più possibile strumenti e materiali
riutilizzabili cioè ricondizionabili.
Esistono aspiraliva
riutilizzabili simili alle cannule monouso ma forse quello che sta trovando
sempre più impiego è l’aspirasaliva “Isolite System” che fra l’altro offre molti
vantaggio rispetto all’aspirasaliva monouso.
Vediamolo in sintesi:
L’Isolite System è migliore della cannula
aspirasaliva monouso sia per il dentista sia per il paziente.
-Funziona quasi come una diga.
-Rende libere entrambe le mani.
-Elimina il rischio contenzioso legale che porta
con se la cannula monouso.
-Migliore anche da un punto di vista dei
risultati.
-Più comfort per il paziente, più comfort
per il dentista, campo operatorio asciutto, mani libere, risultati sicuramente
migliori.
-È insieme divaricatore abbassalingua ed
aspiratore, mantiene isolati contemporaneamente due quadranti, permette un più
facile accesso anche ai denti posteriori.
-È fornito di illuminazione a led che
permette un ottima visibilità, illuminazione che si può spegnere o ridurre anche
del 90% quando si impiegano i compositi.
Anche il paziente usufruisce di una serie
di vantaggi:
-Quando utilizzato al posto della diga
elimina il senso di soffocamento provocato dal foglio in lattice (o altro
materiale impiegato) sulla faccia del paziente.
-Il divaricatore morbido permette
di non forzare l'apertura della mandibola, il paziente può anche chiudere
leggermente la bocca, il materiale è morbido, rilassandosi leggermente.
Ovviamente può essere impiegato su tutti i pazienti bambini compresi.
In conclusione considerando
i vantaggi operativi, i rischi per il paziente e i rischi legali e fiscali per
il dentista è arrivato il tempo che la cannula aspirasaliva monouso lasci il
posto a sistemi tecnologicamente più avanzati e più sicuri.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.