Luca Martinelli
Strumenti per la modellazione del composito
Pubblicazione n. 7 - 09 Settembre 2009
1. STRUMENTI PER LA MODELLAZIONE DEL COMPOSITO
1.1 Premessa
Le tecniche di otturazione e
ricostruzione estetica, pur nelle sue diversità, fanno uso prevalente di
compositi.
L’uso sempre più massiccio di
questi ha portato i fabbricanti a realizzare strumenti con ogni sorta di
materiale con l’intento di permettere una più facile lavorazione del composito
con particolare attenzione all’anti-adesività dello strumento a quest’ultimo.
Abbiamo così assistito
all’immissione in commercio di strumenti in acciaio ed alluminio, con
applicazione di depositi superficiali come nitruro di titanio, nitruro di
zirconio, resine o vernici antiadesive e così via fino alla realizzazione di
strumenti in materie plastiche.
Ciò nonostante questi strumenti
non hanno avuto una grandissima diffusione e questo sostanzialmente per tre
principali ragioni:
1- La delicatezza dei depositi superficiali e delle plastiche, si deve
infatti porre estrema attenzione nell’uso e trattamento di questi strumenti;
2- Il costo più elevato rispetto agli strumenti tradizionali;
3- La durata che in ultima analisi, rispetto alle condizioni iniziali
ottimali d’uso, è nettamente inferiore ad uno strumento tradizionale.
2. GLI STRUMENTI IDEALI PER LA
LAVORAZIONE DEL COMPOSITO
Non c’è uno strumento “magico”,
c’è piuttosto una strategia.
Per la modellazione del composito
ci sono tre i fattori di fondamentale importanza:
1- La velocità di esecuzione; ricordiamo infatti che la luce, anche
ambientale, influisce negativamente sul materiale composito in quanto dà
inizio, quasi subito dopo l’esposizione, ad un processo di foto
polimerizzazione del materiale stesso;
2- La
manualità dell’odontoiatra
nel modellare compattare e portare a termine l’operazione con i risultati
attesi nel più breve tempo possibile;
3- La
forma degli strumenti ed
il loro numero, cioè quali e quanti strumenti è necessario impiegare per
ottenere un risultato soddisfacente sia da un punto di vista clinico sia da un
punto di vista estetico.
2.1 Strategia
I compositi sono molti, ve ne sono di più “morbidi” e di
più “duri” tutti impiegati con successo su tutte classe di
otturazione/ricostruzione.
Per
quanto strano possa sembrare la migliore strategia di azione consiste nell’uso
di strumenti “normali”, in acciaio, pochi nel numero e nelle forme.
I tre
fattori Velocità, Manualità e Forma dello strumento, sono infatti conciliabili
solo con l’impiego di un ridotto numero di strumenti che permetta una rapida
scelta ed una facile modellazione e compattazione del materiale.
2.2 Numero e forma degli strumenti
I
fabbricanti mettono a disposizione degli operatori odontoiatrici un numero
elevato di strumenti di forma e materiali costruttivi diversi, nella realtà per
poter lavorare efficacemente il composito sono sufficienti pochi strumenti ed
ovviamente una buona esperienza.
La
scelta di pochi strumenti permette non solo una confidenza elevata nell’uso ma
anche tempi di scelta rapidi la dove il tempo sappiamo essere un elemento di
rilevante importanza.
Il
numero di strumenti si riduce quindi a soli 7 strumenti con una varietà in
dimensioni e forme notevole.
1
strumento a spatola per l’applicazione e modellazione;
1
strumento a condensatore per la compattazione del materiale;
1
strumento a cono per la modellazione delle facce occlusali e margini o per la
caratterizzazione delle facce labiali;
1
strumento a spatola per la separazione degli spazzi interprossimali;
1
strumento a sonda per la modellazione dei solchi o per la caratterizzazione;
a
questi strumenti di per se già sufficienti aggiungiamo:
1 strumento
a condensatore di dimensioni diverse dal primo;
1
strumento a lama per l’asportazione di materiale più resistente.
Con
questi 7 strumenti potremmo sostenere che si può affrontare qualsiasi
lavorazione con qualsiasi composito.
Nella tabella 2, in allegato, è comunque possibile vedere alcune altre punte che possono essere utilizzate in preferenza ad altre.
2.3 Tempo e durata
Per la
lavorazione del composito si può utilizzare strumenti in acciaio inossidabile
l’unica, ed inderogabile, regola da osservare è che gli strumenti devono essere
riservati solo ed esclusivamente alla lavorazione del composito, inoltre, se
già per tutti gli strumenti a mano sono da adottare particolari provvedimenti,
per questi strumenti si dovrà utilizzare procedure di pulizia/disinfezione,
sterilizzazione e conservazione separate da tutti gli altri.
Questo
trattamento come dire “da gioiello” dovrà essergli riservato non tanto per il
loro valore intrinseco, che è veramente scarso, ma per mantenere inalterate le
loro caratteristiche funzionali dove l’integrità della forma e della superficie
hanno il ruolo di maggior rilievo.
3. Le figure
Vediamo
adesso a titolo esemplificativo ma non esaustivo alcune “figure” (Tabella 1) ed
i suoi relativi impieghi; della tipologia rappresentata esistono diverse
dimensioni e diverse varianti di forma.
Tabella 1
4. Conslusioni
Per la lavorazione del composito ci sono tre
principali regole da seguire:
1
Velocità di esecuzione;
2
Manualità ovvero competenza di impiego del materiale;
3 Forma
idonea degli strumenti e ridotto impiego del numero di strumenti.
Gli
strumenti che si possono utilizzare sono anche gli strumenti di tipo
“tradizionale” in acciaio purché questi vengano utilizzati correttamente e
conservati in uno stato di manutenzione che i mantenga quasi inalterati nel
tempo.
Allegati 1:
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