martedì 14 maggio 2013

I DISPOSITIVI AUSILIARI NON ODONTOIATRICI NELLA PRATICA DENTISTICA

Luca Martinelli

I dispositivi ausiliari non odontoiatrici nella pratica dentistica

REVISIONE 01 – GIUGNO 2013 della

 Pubblicazione n. 22 - 14 Maggio 2013


1 I DISPOSITIVI AUSILIARI NON ODONTOIATRICI NELLA PRATICA DENTISTICA

1.1 Premessa
Nella pratica quotidiana molto spesso si devono affrontare piccole difficoltà che sono fuori dell’ambito odontoiatrico e quindi non risolvibili con uno strumento dentale.

Un classico esempio può essere il paziente nervoso, il paziente che per una naturale e comprensibile paura di sottoporsi all’intervento, ma spesso anche ad una semplice visita di controllo, va in preda allo stress provocando a se stesso un alterazione dell’umore ed una contrazione muscolare.

E’ noto come questo atteggiamento sia di ostacolo all’odontoiatra nello svolgimento delle procedure d’intervento sul paziente.

Se nell’adulto la ragione riesce in qualche modo a ricondurre questi ad un comportamento ragionevole, sia per il dentista sia per il paziente stesso, cosa assai diversa e più difficoltosa è nel caso che il paziente sia un bambino.

1.2 Prevenire lo stress
Abbiamo visto nella pubblicazione sullo stretching mandibolare che facendo fare al paziente l’esercizio di stretching mandibolare, almeno una decina di minuti prima di un qualsiasi intervento su di esso, otteniamo un fortissimo effetto anti stress con beneficio per entrambi, paziente e dentista.

Sul bambino già questa operazione potrebbe divenire difficoltosa, il bambino che ha paura, e quindi si trova in una condizione di stress o quanto meno di ansietà, è diffidente ed estremamente razionale per cui quando lo si vuol convincere a fare qualcosa non è sempre sufficiente una piccola bugia od un giochino.

Nel paziente bambino vi è la necessità di un approccio psicologico, questo argomento viene trattato molto bene, con ampi riferimenti bibliografici, nell’articolo di Patrizia Siviero, Chiara Folegatti, Lucia Giannini e Cinzia Maspero L’ANSIA DEL DENTISTA NEL BAMBINO: UN APPROCCIO PSICOLOGICO pubblicato sul n. 6 di giugno 2013 del Dentista Moderno (pag. 50-54).

Facendo una sintesi, che non rende giustizia all’ottimo lavoro svolto dagli autori e che per questa ragione invitiamo a leggere, possiamo sostenere che l’ansia nel bambino, e quindi i suoi comportamenti che si legano alla paura del dentista, è certamente un aspetto fra i più difficili da gestire dall’odontoiatra.

La gestione di un baby paziente comporta, anche da parte del dentista con esperienza, un notevole dispendio di tempo e fatica.

La comunità scientifica ha riconosciuto che, per evitare un trattamento farmacologico dell’ansia, si rende necessario uno sforzo maggiore nella gestione comportamentale e psicologica del piccolo paziente.

2 Il braccialetto antistress
Tutti i bambini hanno paura del dentista, come ogni individuo anche i  bambini sono diversi uno dall’altro, il primo passo verso il successo, cioè verso la riduzione dell’ansia nel piccolo paziente, inizia quando il dentista riesce a stabilire con essi un rapporto di comunicazione, di condivisione, quando riesce a trovare un linguaggio comune, un linguaggio idoneo  al bambino.

Una delle tante soluzioni efficaci individuate nell’ambito dentistico per un primo approccio al bambino è un dispositivo non odontoiatrico, impiegato quale ausilio nella pratica in odontoiatria, con effetto anti stress e con aspetto piacevole per il bambino.


Si tratta in pratica di un braccialetto realizzato in silicone alimentare atossico che per ottenere l’effetto antistress sfrutta due principi  della cosiddetta medicina integrativa come l’aromaterapia e la cromoterapia, i braccialetti rilasciano infatti aromi e sono realizzati con diverse colorazioni.



Il braccialetto può essere quindi un ottimo strumento per rompere il ghiaccio fra dentista e piccolo paziente, per costituire un approccio psicologico al bambino.


Naturalmente nulla osta l’impiego anche sull’adulto, impiego per altro già sperimentato.


3 Il principio
I principi che il braccialetto sfrutta per ottenere il rilassamento del bambino, dicevamo, sono l’aromaterapia e la cromoterapia, due tipologie di terapie che trovano la loro collocazione nella medicina integrativa ovvero utilizzabili in associazione a terapie ordinarie con l’obiettivo di potenziarne il risultato.

3.1 L’aromaterapia
Si può considerare l’aromaterapia un ramo della fitoterapia che usa essenze aromatiche (gli olii essenziali) per aiutare corpo e mente a raggiungere la serenità che sfrutta le stimolazioni olfattive dell’individuo.

Differentemente dagli altri sensi, le stimolazioni olfattive passano in via diretta alla corteccia cerebrale senza che queste siano mediate, filtrate, dal talamo.



Questo fa si che le cellule olfattive, stimolate dalle particelle odorose, trasformino lo stimolo chimico in impulso elettrico che stimola a sua volta i centri dell’odorato, ecco almeno in parte spiegato il perché un profumo evochi in taluni casi ricordi, anche reconditi, piacevoli o spiacevoli, quasi una matrice capace di risvegliare immediatamente un ricordo, una sensazione, un suono, un immagine ecc. .


Gli aromi sprigionati dagli olii essenziali, vengono percepiti da una particolare membrana che si trova nella cavità nasale collegata a una fibra nervosa che “comunica” con il sistema nervoso centrale.

3.2 La cromoterapia
La cromoterapia sfrutta, per provocare beneficio, semplicemente il colore.

I colori divengono quindi lo strumento per aiutare l’organismo, fisico e psiche, a ritrovare il loro naturale equilibrio, la cromoterapia agisce riarmonizzando, se così si può dire, le vibrazioni delle nostre cellule attraverso le onde oscillatorie dello spettro di luce.

I colori possono essere assorbiti dal nostro organismo in diversi modi anche attraverso indumenti ed accessori portati sulla pelle.

Essi sono infatti percepiti, oltre che dalla vista, anche dalla pelle e dalla calotta cranica, e producono effetti fisiologici sia a livello fisico sia a livello emotivo e mentale.




4 L’aroma dei braccialetti

4.1 Lavanda (per i bambini)
Uno degli aromi maggiormente impiegati è la lavanda, in aromaterapia la lavanda è praticamente una panacea, il suo maggiore utilizzo riguarda l’equilibrio e la serenità.

È un’ottima essenza per i bambini: tanti piccoli disturbi infantili (coliche, irritabilità, raffreddori, agitazione notturna, ecc.) possono essere alleviati da un massaggio con olio essenziale di lavanda o con qualche goccia dell’ essenza semplicemente annusata.

L’olio essenziale di lavanda agisce sul sistema nervoso favorendo il rilassamento e regolarizzando la respirazione che, quando si è ansiosi, si fa più rapida e superficiale.

Il suo effetto rigenerante sul sistema nervoso è riconosciuto e largamente impiegato in psicoterapia per vincere la paura, la confusione mentale, l’instabilità di stati d’animo, l’isteria.

4.2 Menta (per gli adulti)
Anche la menta viene spesso impiegata in quanto la sua fragranza fresca e penetrante stimola il sistema nervoso, aiuta a restare svegli, placa l’emicrania e la nausea, rinvigorisce i processi fisiologici e intellettivi.

Si dice inoltre che il forte odore che caratterizza la menta sia in grado di allontanare i pensieri negativi e predisporre l’animo all’ottimismo, favorendo la lucidità del pensiero.

Gli effetti lenitivi ed analgesici, attribuiti alla menta, antinevralgici e contro il mal di testa potrebbero essere favoriti annusando ad esempio direttamente il braccialetto.

 5 Quale braccialetto?
Attualmente sul mercato odontoiatrico ci sono almeno due braccialetti uno all’aroma di menta ed uno all’aroma di lavanda.

Es. di braccialetto all’aroma di menta                         Es. di braccialetto all’aroma di lavanda



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.