domenica 16 giugno 2024

ELEMENTI MINIMI DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITA’

 ELEMENTI MINIMI DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 

E SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITA’

Luca Martinelli

Pubblicazione del 16.06.2024


1-PREMESSA

I sistemi di organizzazione e gestione aziendale rientrano nella disciplina di economia aziendale ovvero quella branca di scienze economiche che studia gli aspetti amministrativi, organizzativi e gestionali delle aziende. 

È facilmente comprensibile che un argomento così vasto, così importante, che ha bisogno di studio e approfondimento e sul quale esiste una cospicua letteratura, non si può certo sviscerare in poche pagine di estrema sintesi.

Tuttavia, alcuni argomenti sembrano completamente sconosciuti anche a molti imprenditori. Lo scopo di questa pubblicazione è quindi quello di stimolare i non addetti ai lavori e i meno esperti ad approfondire questa complessa e articolata ma utilissima materia.

2-I PROCESSI AZIENDALI

Le organizzazioni funzionano mediante lo svolgimento di processi e cicli aziendali finalizzati al raggiungimento di un profitto.

Un processo, in termini di Sistemi di Gestione per la Qualità, è un insieme di qualità correlate o interagenti che utilizzano un input per raggiungere consegnare un risultato atteso (Definizione secondo la norma ISO 9000:2015).

In termini meno ermetici significa un insieme di attività, correlate o interagenti, che trasformano elementi in entrata in elementi in uscita.

Esempio di processo:

Es.

>Una materia prima (Input) può diventare un prodotto, un componente di un altro prodotto, o a sua volta un’altra materia prima (Output). Es. Acciaio (input) può diventare una materia prima avanzata come acciaio trasformato in barre o in lamine ecc. per un altro tipo di lavorazione (Output);
>Informazioni contenenti dati grezzi, (input), Es. analisi statistiche, possono essere elaborate così da fornire altri dati di livello superiore;
>Documenti che vengono elaborati/trasformati (Input) forniscono documenti più precisi o con nuove conclusioni e/o nuove informazioni (Output);
>Un componente di un prodotto (input) può servire per la produzione di un prodotto o di un altro componente più complesso (Output).
>Persone senza competenze, o con un certo livello di competenze, (Input) dopo un processo di trasformazione (formazione) divengo persone che hanno acquisito nuove competenze (Output) e possono quindi svolgere nuovi compiti.

Schema di un processo industriale secondo il criterio delle 4M (Material, Metod, Machine, Man):

I processi aziendali si possono poi dividere in due grandi famiglie; processi primari e processi secondari.

2.1-Processi primari
Sono quei processi che creano direttamente un valore riconosciuto dal cliente esterno e le loro prestazioni operative (costi, qualità e tempi) ne influenzano direttamente il livello di soddisfazione.
Alcuni esempi di attività di un processo primario:
-Progettazione;
-Approvvigionamento materie prime sui mercati nazionali e internazionali;
-Processo commerciale, contatti clienti e raccolta ordini;
-Gestione commesse, dalla ricezione ordini alla consegna;
-Gestione dei flussi fisici e informativi tra l’azienda e la rete dei sub-fornitori

2.2-Processi di supporto
Sono quei processi necessari alla gestione dei processi primari ma che non creano di per sé un valore riconosciuto dal cliente esterno. Il loro cliente è generalmente interno, sono fonte di costi e solo indirettamente di benefici e, come tali sono spesso un male necessario.
Alcuni esempi di attività di un processo di supporto:
-Analisi competitiva sui trend di mercato e della concorrenza, innovazioni tecnologiche ecc.;
-Certificazione di qualità, ambientale, sociale, sicurezza ecc.;
-Gestione del personale e delle spese generali;
-Attività di manutenzione e servizi generali;
-Gestione finanziaria e rapporti con le banche.

3-I CICLI AZIENDALI
L’attuazione e lo svolgimento dei processi primario e di supporto si articola su tre cicli principali:
1-Ciclo attivo;
2-Ciclo Passivo;
3-Ciclo di trasformazione.
Anche se potrebbe non sembrare ogni singolo ciclo è vitale e deve essere gestito in maniera idonea.

3.1-CICLO ATTIVO
Il ciclo attivo è costituito in primis da tutte le attività che si svolgono fra azienda e cliente.
Potremmo dire che il ciclo attivo riguarda la vendita del prodotto o servizio.
Il ciclo attivo determina le entrate economiche dell’azienda.
In altre parole il Ciclo Attivo include tutte quelle attività e procedure che sono finalizzate alla Vendita di beni a terzi, dall'acquisizione dell'ordine, alla distribuzione del prodotto, alla corretta registrazione dell'incasso.
Nota: nel ciclo attivo possono essere comprese anche attività Aziendali Propedeutiche alla Vendita come:
-Studi e Ricerche Commerciali;
-Determinazione dei Prezzi di Vendita;
-Attività Promozionali, ecc.

3.1.1-Le attività del ciclo attivo comprendono ad esempio:
-La gestione dei contatti con i clienti;
-La gestione e archiviazione dei dati anagrafici dei clienti;
-L’acquisizione e gestione degli ordini da cliente;
-La gestione delle consegne/spedizione degli ordini;
-La promozione della vendita (Marketing, offerte, cataloghi, listini ecc.);
-La gestione delle strategie di acquisizione di nuovi clienti/mercati;
-La gestione della forza vendita interna ed esterna;
-L’analisi e gestione delle analisi statistiche per verificare l’andamento commerciale;
-La fatturazione;
-La contabilità Clienti-NON quella amministrativa;
-Eventuali solleciti ai clienti;
-Controllo e recupero del credito;
-Ecc.

3.1.2-Alcuni esempi pratici di una possibile scomposizione delle attività
Acquisizione Ordini            
-Ricezione dell'Ordine da cliente;
-Controllo del credito (Fido) e delle condizioni Economiche;
-Controllo del prezzo di vendita;
-Controllo della disponibilità a magazzino; 
-Verifica dell'Ordine;
-Risoluzione/Cancellazione Ordini Inevasi;
-Approvazione dell'Ordine (inserimento in archivio ordini accettati)
-Preparazione e Distribuzione dei Documenti Finali;
-Conferma dell’ordine (Al cliente);
-Ordine di spedizione (Ufficio spedizione e fatturazione) e da allegare all’ordine; 
-Reportistica (R.  eccezioni - R. Ordini Aperti, parzialmente evasi e da evadere).

Spedizione del Prodotto
-Scelta del Vettore (Inizia con il ricevimento dell’ordine dall’ufficio Commerciale);
-Programmazione Prelievi da Magazzino;
-Preparazione Documenti di Accompagnamento;
-Prelievo dei Beni da Magazzino (Lista di prelievo compilata dal magazziniere copia ordine con colonna aggiuntiva);
-Controllo, Imballaggio e Spedizione dei Beni;
-Distribuzione Documenti e Reportistica (Copia della bolla all’ufficio fatturazione).

Fatturazione
-Preparazione Fattura (Copia ordine e bolla);
-Invio della Fattura a Cliente;
-Emissione Note di Debito/Credito (Sempre Autorizzate);
-Preparazione Registro Fatture Emesse;
-Reportistica.

Contabilità clienti
-Aggiornamento Partite Contabili Clienti;
-Preparazione estratti Conto;
-Preparazione Bilanci di Verifica Aggiornati;
-Reportistica per la Direzione.

Controllo e recupero crediti
Concessione e Revisione dei Limiti del Credito;
Sollecito dei Pagamenti;
Recupero Crediti;
Autorizzazione Scritture di Rettifica.

3.2-CICLO PASSIVO
Il ciclo passivo riguarda tutto ciò che si trova prima della vendita al cliente.
Riguarda quindi i flussi delle attività dei processi fra azienda e fornitore e azienda e magazzino.
Il ciclo passivo determina le uscite economiche dell’azienda.
In altre parole per Ciclo Passivo si intende, nell’ambito delle procedure amministrative, l’insieme di quelle funzioni aziendali che sono responsabili dell’acquisizione di beni e servizi necessari allo svolgimento delle attività aziendali e della corretta registrazione degli eventi relativi.


3.2.1-Le attività del ciclo passivo comprendono ad esempio:
-L’Analisi delle necessità (fabbisogno) aziendali (Materie prime, macchine, servizi ecc. necessarie per i processi di realizzazione dei prodotti/servizi);
-L’identificazione del bilancio di spesa per soddisfare i bisogni dell’azienda;
-La Qualifica/Selezione dei fornitori (in particolare per fornitori critici e fornitori cruciali);
-La gestione dell’anagrafica dei fornitori;
-La gestione delle offerte e degli ordini al fornitore;
-La gestione dei documenti di trasporto della merce (Acquisti e ordini);
-La Registrazione dei documenti che intercorrono fra azienda e fornitore;
-La registrazione delle fatture di acquisto;
-La gestione e accettazione della merce in entrata (compreso verifica della conformità all’ordine e alla legge); 
-Il pagamento dei fornitori;
-Eventuali solleciti ai fornitori;
-Ecc.

3.2.2-Alcuni esempi pratici di una possibile scomposizione delle attività
Approvvigionamenti
-Emissione della Richiesta di Acquisto;
-Analisi della Richiesta di Acquisto;
-Identificazione dei fornitori;
-Negoziazione e selezione dei fornitori;
-Emissione dell’ordine di acquisto;
-Analisi modifiche richieste;
-Processo dello stato di avanzamento dell’ordine.

Ricevimento merci
-Pianificazione dell’attività di ricezione;
-Verifica dei documenti e della merce;
-Controllo qualità.

3.3-CICLO DI TRASFORMAZIONE
Il ciclo di trasformazione riguarda tutto quello che si trova fra il ciclo passivo e il ciclo attivo. Riuguarda cioè tutte quelle attività necessarie alla realizzazione del prodotto/servizio (ad esempio la trasformazione delle materie prime).
In altre parole il Ciclo Della Trasformazione consiste nell’insieme delle attività necessarie alla fabbricazione dei beni o all’esecuzione dei servizi, dai quali l’azienda origina i propri Ricavi attraverso la Vendita.
Per convenzione il ciclo di trasformazione avviene mediante l’impiego di:
-Materie Prime;
-Macchine per la lavorazione;
-Metodi di lavorazione;
-Persone che devono compiere il processo di trasformazione mediante materie, macchine e metodi.
-Ecc.

Nel Ciclo della Trasformazione le Attività devono essere compiute in conformità con gli obiettivi di business sia di breve che di lungo termine fissati dalla Direzione dell’azienda.

3.1.1-Le attività del ciclo di trasformazione comprendono ad esempio:
-Schedulazione della Produzione;
-Emissione e distribuzione dei Documenti di lavoro;
-Produzione e controllo Avanzamento;
-Controllo Qualità;
-Controllo Impianti;
-Manutenzione;
-Gestione dei Flussi interni dei Materiali;
-Gestione dei Flussi Esterni dei Materiali;
-Calcolo prestazione della produzione e loro valorizzazione;
-Controllo utilizzo risorse;
-Controllo efficienza risorse;
-Controllo della Resa di produzione (relativa ai consumi di materie prime e semilavorati);
-Ecc.

3.1.2-Alcuni esempi pratici di una possibile scomposizione delle attività
Definizione degli standard
-Definizione dei dati tecnici di prodotto;
-Definizione dati tecnici di processo;
-Definizione dei costi standard.

Pianificazione
-Definizione del Piano di Approvvigionamento;
-Definizione di un Piano Principale di Produzione;
-Verifica della capacità produttiva ed eventuale revisione del piano principale di produzione.

Produzione
-Schedulazione della Produzione;
-Emissione e distribuzione dei Documenti di lavoro;
-Produzione e controllo Avanzamento;
-Controllo Qualità;
-Controllo Impianti.

Gestione dei materiali
-Gestione dei Flussi interni dei Materiali;
-Gestione dei Flussi Esterni dei Materiali.

Controllo delle prestazioni
-Calcolo prestazione della produzione e loro valorizzazione;
-Controllo utilizzo risorse;
-Controllo efficienza risorse;
-Controllo della Resa di produzione (relativa ai consumi di materie prime e semilavorati).

Schema sintetico dei processi/cicli aziendali:

4-SISTEMI DI GESTIONE

Processi, cicli e tutto quello che afferisce all’attività di un’azienda non può essere attuato a casaccio ma deve essere gestito in modo che tutto sia il più fluido possibile al fine di avere il minimo dei costi, il massimo dei profitti e quindi processi efficaci.

Si parla così di sistema di gestione aziendale per la qualità.

Dei sistemi di gestione aziendali, in particolare orientati alla qualità, se ne occupa anche l’Ingegneria Gestionale.

Un Sistema di Gestione della Qualità è infatti l’insieme formale di tutte le attività collegate e interdipendenti che influenzano la Qualità di un prodotto o di un servizio.

Un Sistema di Gestione Aziendale per la Qualità può essere un sistema di propria progettazione e attuazione od essere un Sistema che sposa, e quindi si rende conforme ad esse, le norme ISO 9001 SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITA’ – REQUISITI.

La norma ISO 9001 (che recepita in Europa diventa EN ISO 9001 e che recepita in Italia diventa UNI EN ISO 9001) è una norma che rappresenta uno schema certificabile da una terza parte indipendente ovvero da un Organismo di Certificazioni accreditato.

In Italia il sistema di accreditamento è effettuato da ACCREDIA che è l'Ente designato dal governo italiano ad attestare la competenza e l'imparzialità degli organismi e dei laboratori che verificano la conformità dei beni e dei servizi alle norme (Organismi di Certificazione).

5-SISTEMI DI GESTIONE DELLA QUALITÀ (SGQ) SECONDO LA NORMA ISO 9001

La norma ISO 9001 (UNI EN ISO 9001) specifica i requisiti di un sistema di gestione per la qualità quando un'organizzazione ha:

1-L’esigenza di dimostrare la propria capacità di fornire con regolarità prodotti o servizi che soddisfano i requisiti del cliente ed i requisiti cogenti applicabili;

2-Mira ad accrescere la soddisfazione del cliente tramite l'applicazione efficace del sistema, compresi i processi per il miglioramento del sistema stesso ed assicurare la conformità ai requisiti del cliente ed ai requisiti cogenti applicabili. Tutti i requisiti sono di carattere generale e previsti per essere applicabili a tutte le organizzazioni, indipendentemente da tipo o dimensione, o dai prodotti forniti e servizi erogati.

L’adozione di un SGQ, conforme alle norme ISO 9001, per un’azienda è una decisione strategica. Lo sviluppo e applicazione della norma può aiutare l’organizzazione a migliorare le proprie prestazioni e non ultimo utilizzarla come base per la progettazione di iniziative finalizzate allo sviluppo sostenibile.

A titolo esemplificativo i benefici che possono derivare dall’applicazione della norma sono:

-La capacità di fornire con regolarità prodotti e servizi che soddisfino i requisiti del

cliente e quelli cogenti applicabili;

-Facilitare le opportunità per accrescere la soddisfazione del cliente;

-Affrontare rischi e opportunità associati al suo contesto e ai suoi obiettivi;

-La capacità di dimostrare la conformità ai requisiti specificati del sistema di gestione per la qualità.

La norma sui SGQ si basa su sette principi di gestione per la qualità che sono:

-La focalizzazione sul cliente;

-La leadership;

-La partecipazione attiva delle persone;

-L'approccio per processi;

-Il miglioramento;

-Il processo decisionale basato sulle evidenze;

-La gestione delle relazioni.

5.1-Indice degli argomenti trattati nella norma ISO 9001

La norma tratta i seguenti argomenti:

CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE

-Comprendere l'organizzazione e il suo contesto;

-Comprendere le esigenze e le aspettative delle parti interessate;

-Determinare il campo di applicazione del sistema di gestione per la qualità;

-Sistema di gestione per la qualità e relativi processi.

LEADERSHIP

-Leadership e impegno;

-Generalità;

-Focalizzazione sul cliente;

-Politica;

-Stabilire la politica per la qualità;

-Comunicare la politica per la qualità;

-Ruoli, responsabilità e autorità nell’organizzazione.

PIANIFICAZIONE

-Azioni per affrontare rischi e opportunità;

-Obiettivi per la qualità e pianificazione per il loro raggiungimento;

-Pianificazione delle modifiche.

SUPPORTO

-Risorse;

-Generalità;

-Persone;

-Infrastruttura;

-Ambiente per il funzionamento dei processi;

-Risorse per il monitoraggio e la misurazione;

-Conoscenza organizzativa;

-Competenza;

-Consapevolezza;

-Comunicazione;

-Informazioni documentate;

-Generalità;

-Creazione e aggiornamento;

-Controllo delle informazioni documentate.

ATTIVITÀ OPERATIVE

-Pianificazione e controllo operativi

-Requisiti per i prodotti e i servizi

-Comunicazione con il cliente;

-Determinazione dei requisiti relativi ai prodotti e servizi;

-Riesame dei requisiti relativi ai prodotti e servizi;

-Modifiche ai requisiti per i prodotti e servizi;

-Progettazione e sviluppo di prodotti e servizi;

-Generalità;

-Pianificazione della progettazione e sviluppo;

-Input alla progettazione e sviluppo;

-Controlli della progettazione e sviluppo;

-Output della progettazione e sviluppo;

-Modifiche della progettazione e sviluppo;

-Controllo dei processi, prodotti e servizi forniti dall’esterno;

-Generalità;

-Tipo ed estensione del controllo;

-Informazioni ai fornitori esterni;

-Produzione ed erogazione dei servizi;

-Controllo della produzione e dell'erogazione dei servizi;

-Identificazione e rintracciabilità;

-Proprietà che appartengono ai clienti o ai fornitori esterni;

-Preservazione;

-Attività post-consegna;

-Controllo delle modifiche;

-Rilascio di prodotti e servizi;

-Controllo degli output non conformi.

VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI

-Monitoraggio, misurazione, analisi e valutazione;

-Generalità;

-Soddisfazione del cliente;

-Analisi e valutazione;

-Audit interno;

-Riesame di direzione;

-Generalità;

-Input al riesame di direzione;

-Output del riesame di direzione.

MIGLIORAMENTO

-Generalità;

-Non conformità e azioni correttive;

-Miglioramento continuo.

6-QUALITA’ DI UN PRODOTTO

Che significa un prodotto di qualità?

La qualità di un prodotto non è universale e può variare a seconda di come viene percepita dal fruitore del prodotto, dall’acquirente.

A seconda delle necessità o dei desideri (esempio la durata nel tempo) io posso ritenere di qualità un prodotto che dura molto tempo anche se fornisce un risultato non perfetto. Al contrario lo stesso prodotto, se io desidero un prodotto che mi dia risultati perfetti, lo riterrò non di qualità.

Potremmo paragonare il concetto di qualità come quello di bellezza: sfuggente e inafferrabile.

Alcune citazioni recitano:

De gustibus non disputandum est (Giulio Cesare);

La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le contempla (David Hume)

Non è bello ciò che bello, ma è bello ciò che piace (proverbio popolare).

In altre parole ognuno ha il suo concetto di qualità.

 

6.1-Definizione di Qualità

Ma allora come si fa a stabilire se un prodotto è o non è di qualità a prescindere dalle interpretazioni e aspettative personali?

La norma ISO 9000 fissa una definizione di qualità che sia universalmente riconoscibile e accettata in modo da standardizzarne il significato.

La norma ISO 9000 (Vocabolario) al punto 2.2 fornisce la seguente definizione:

La qualità dei prodotti e servizi di un’organizzazione è determinata dalla capacità di

soddisfare i clienti e dall’Impatto previsto e non previsto sulle parti interessate rilevanti.

La qualità di prodotti e servizi comprende non solo le loro funzioni e prestazioni previste,

ma anche il loro valore percepito e il beneficio per il cliente.


Come meglio specificato al punto 3.6.2 della norma la qualità è:

Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche di un oggetto soddisfa i requisiti.

Il termine "qualità” può essere utilizzato con aggettivi quali scarsa, buona o eccellente.

L’aggettivo "intrinseco”, come contrario di “assegnato”, significa che è presente nell’oggetto.

 

Cosa significa caretteristiche, oggetto e requisiti?

La norma naturalmente fornisce anche queste definizioni.

 

6.1.2-Caratteristica

La caratteristica è un Elemento distintivo.

Una caratteristica può essere intrinseca o assegnata.

Una caratteristica può essere qualitativa o quantitativa.

Esistono vari tipi di caratteristiche, quali le seguenti:

-fisiche (per esempio, caratteristiche meccaniche, elettriche, chimiche o biologiche);

-sensoriali (per esempio, relative a odore, tatto, gusto, vista, udito);

-comportamentali (per esempio, cortesia, onestà, veridicità);

-temporali (per esempio, puntualità, affidabilità, disponibilità, regolarità);

-ergonomiche (per esempio, caratteristiche fisiologiche o riferite alla sicurezza delle persone);

-funzionali (per esempio, la velocità massima di un aereo).

 

6.1.3-Oggetto; entità; elemento

Oggetto; entità; elemento è Qualsiasi cosa percepibile o concepibile.

Esempio:

-Prodotto, servizio, processo, persona, organizzazione, sistema, risorsa.

-Gli oggetti possono essere materiali (per esempio un motore, un foglio di carta, un diamante), immateriali (per esempio rapporto di conversione, un piano di progetto) o immaginati (per esempio lo stato futuro dell’organizzazione).

 

6.1.4-Requisito

Il requisito è un Esigenza o aspettativa che può essere esplicita, generalmente implicita oppure obbligatoria.

-"Generalmente implicita” significa che è uso o prassi comune, per l'organizzazione e per le parti interessate, che l’esigenza o l’aspettativa in esame sia implicita.

-Un requisito specificato è un requisito che è esplicitato, per esempio, in informazioni documentate.

-Per identificare un particolare tipo di requisito, possono essere utilizzati elementi qualificativi, quali per esempio: requisito di prodotto, requisito di gestione per la qualità, requisito del cliente, requisito perla qualità.

-I requisiti possono provenire da differenti parti interessate o dall’organizzazione stessa.

-Per conseguire un’elevata soddisfazione del cliente può essere necessario soddisfare un'aspettativa di un cliente anche se questa non sia esplicitata né sia generalmente implicita od obbligatoria.

Facciamo un esempio molto banale:

Un’auto ha come requisito implicito che ci siano ad esempio quattro ruote e uno sterzo, non è necessario che io espliciti questi requisiti al venditore, si tratta di un requisito implicito.

Il venditore mi fornirà l’auto con le cinture di sicurezza perché sono obbligatorie per legge, non è necessario che io lo richieda proprio perché è un requisito di legge.

Il colore dell’auto, o alcuni accessori non previsti nel modello base, ad esempio, sono requisiti che io dovrò invece esplicitare al venditore altrimenti potrei ricevere un’auto di un colore qualsiasi e priva degli accessori desiderati. 

La qualità erogata dal venditore sarà fornire l’auto con i requisiti impliciti, di legge e quelli da me esplicitati. A questo si aggiungono i requisiti dichiarati dal venditore; ad esempio il venditore garantisce che l’auto potrà fare 100.000 chilometri senza necessità di manutenzione senza mai avere un problema.

Fra una Ferrari e una Panda qual è l’auto più di qualità?

Diremmo tutti la Ferrari.

Ebbene in realtà se la Ferrari, fornita con tutti i requisiti impliciti, di legge ed espliciti, viene garantita dal venditore per 100.000 chilometri senza bisogno di manutenzione e senza che questa abbia mai problemi e poi questa in realtà a 99.000 chilometri si ferma la Ferrari non è una auto di qualità.

Al contrario se la Panda, fornita con tutti i requisiti impliciti, di legge ed espliciti, percorre i suoi 100.000 chilometri senza avere alcun problema, come promesso, ecco che sarà questa ad essere un’auto di qualità.


6.1.5-Qualità erogata e qualità percepita

La qualità però nonostante sia definita ha una variabile che non può essere ponderata a priori e cioè la qualità percepita dal cliente.

La qualità erogata è sostanzialmente la qualità che abbiamo appena visto, cioè quella della Ferrari e quella della Panda indistintamente.

Abbiamo dei requisiti e questi vengono forniti a prescindere dal risultato.

La qualità percepita è invece quella che soddisfa o non soddisfa le aspettative del cliente.

Le aspettative sono soggettive (un po’ come l’esempio della bellezza) per cui anche se tutti i requisiti impliciti, di legge ed espliciti sono tutti assolti, ovvero tutti rispettati, c’è sempre la variabile personale.

Un’auto che mi è stata fornita rispettando pienamente tutti i requisiti qualitativi una volta ricevuta e utilizzata io me l’aspettavo più maneggevole. Me l’aspettavo più facile da guidare, me l’aspettavo più confortevole, me l’aspettavo meno rumorosa, me l’aspettavo…

Naturalmente la qualità percepita non rende un prodotto, che ha rispettato tutti i requisiti, un prodotto non di qualità.

Sta quindi all’abilità dell’organizzazione cercare di capire quali sono le aspettative più comuni dei clienti e far sì che tali aspettative siano trasformate già in un requisito implicito così da rendere il consumatore il più soddisfatto possibile del prodotto acquistato aumentando così la percezione della qualità del proprio prodotto.

Vivaldo Lombardi nel suo libro Gestione della qualità: Il principio fondamentale scrive:

Poiché la qualità è strettamente legata al mercato, alla tecnologia e al costo, non esiste il “migliore in assoluto”.

Poiché gli standard di eccellenza non sono mai statici, la qualità diminuisce sempre man mano che i consumatori stabiliscono standard nuovi e più elevati.

 7-LA CERTIFICAZIONE

Un’organizzazione può avere un sistema di gestione per la qualità progettato internamente e non certificato, alla fine ciò che conta sono i risultati e non il bollino della certificazione.

La certificazione però permette alcune cose come ad esempio:

1-Fornire fiducia al cliente che l’azienda lavora secondo principi universalmente riconosciuti e quindi è ragionevolmente attendersi prodotti di qualità;

2-Il mantenimento dei requisiti di certificazione implica essere soggetti a controlli periodici e rinnovi di certificazione, attività che producono un miglioramento continuo anche la dove da sola l’azienda non era riuscita cogliere opportunità di miglioramento;

3-Ultimo ma non ultimo per la partecipazione a bandi pubblici, o a gare o forniture private, viene esplicitamente richiesto il requisito di avere il proprio sistema di gestione della qualità certificato.

La certificazione offre quindi l’opportunità di aprirsi a mercati più grandi.

8-CONCLUSIONI

1-Le organizzazioni perseguono l’approccio per processi;

2-I Sistemi di Gestione per la Qualità sono una parte dei sistemi di gestione aziendale mediante i quali l’organizzazione identifica i propri obiettivi e determina i processi e le risorse necessarie per conseguire i risultati prestabiliti. Il sistema qualità gestisce i processi che interagiscono e le risorse necessarie a fornire valore e realizzare
risultati per le parti interessate. Permette inoltre di ottimizzare l’utilizzo delle risorse e fornisce i mezzi atti a identificare le azioni per affrontare le conseguenze attese ed
inattese inerenti la fornitura di prodotti e l’erogazione di servizi.

3-La certificazione del proprio Sistema di Gestione Per la Qualità da fiducia al cliente la garanzia che l’azienda è capace di rispondere in modo coerente ed esaustivo alle aspettative del cliente. Inoltre permette la partecipazione la dove il sistema di gestione per la qualità è un requisito obbligatorio dettato dal mercato pubblico o privato perché citato in leggi regolamenti o in capitolati.

9-BIBLIOGRAFIA

1-Sistemi qualità – Roberto Mirandola, Mirandola, Massimo Tuccoli, Sergio Vaglini, Piero De Risi – Edizioni ETS – 1990;

2-Sistemi di gestione per la qualità – Amalia Lucia Fazzari – Editore Giappichelli – 2012 (Collana Economia Aziendale);

3-I processi, i sistemi e le funzioni aziendali - Giovanni Costa e Raoul C.D. Nacamulli Raoul - Utet, 1997;

4-I processi aziendali - Vittorio Capello – Dispense didattiche CP Consulting S.r.l. – 2001;

Editore CP Consulting;

5-Norma UNI EN ISO 9000:2015 Sistemi di Gestione per la Qualità - Fondamenti e vocabolario – Editore UNI – settembre 2015;

6-Norma UNI EN ISO 9001 Sistemi di gestione per la qualità – Requisiti - UNI – settembre 2015;

7-Norma UNI EN ISO 9004:2018 - Gestione per la qualità - Qualità di un'organizzazione - Linee guida per conseguire il successo durevole - Editore UNI – settembre 2018;

8-Il libro della qualità – UNI EN ISO 9001 applicata al “meglio” e prospettive di qualità sostenibile - Nicola Gigante – Editore UNI – 2021;

9-Organizzazione aziendale - Richard L. Daft (Autore), R. C. Nacamulli (a cura di) – Maggioli Editore – 2021;

10-Gestione della qualità: Il principio fondamentale (I principi di base) – Vivaldo Lombardi - 2023 – Pubblicazione Indipendente.







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